Politica
9 Dicembre 2017
Avrà l'obiettivo di definire linee guida specifiche per la corretta applicazione dei protocolli terapeutici e dei percorsi di assistenza

Talassemia, Ferrara presa a ‘modello’ nella rete nazionale istituita dal Ministero

di Redazione | 2 min

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Condivide il successo con l’Alt (Associazione Lotta alla Talassemia-Rino Vullo) di Ferrara, la deputata Pd, Paola Boldrini, annunciando l’istituzione, da parte del Ministero della Salute, della rete nazionale della talassemia e delle emoglobinopatie.

Ne faranno  parte i centri di cura e le reti regionali già esistenti – tra cui Ferrara, Centro Hub per l’Emilia Romagna – e avrà l’obiettivo di definire linee guida specifiche per la corretta applicazione dei protocolli terapeutici e dei percorsi di assistenza.

«Un importante risultato, affatto scontato», così lo definisce Boldrini, che nel tempo si è spesa «lavorando a stretto contatto con l’Alt», che presieduta da Valentino Orlandi (presidente anche di United, la federazione che riunisce a livello nazionale tutte le associazioni) conta a Ferrara 150 soci, per circa 300 pazienti. E che con borse di studio a giovani medici, campagne informative, supporto ai famigliari dei malati, promuove l’attività del centro (presente in forma di Day Hospital all’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara), reputato come di assoluta eccellenza sullo Stivale e a cui da sempre si rivolgono malati provenienti da altre regioni.

Già in rete dal 2005, a quella nazionale il centro porterà il suo contributo di esperienza e conoscenza.  Soddisfatti Boldrini e Orlandi, che vedono riconosciuto il modello ferrarese e parlano di «importante passo in avanti sotto il fronte scientifico e per l’omogeneizzazione delle cure a tutti i pazienti talassemici italiani».

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