Attualità
30 Novembre 2017
Oltre 13 milioni ai vincitori dei progetti che daranno un nuovo volto ai due edifci storici

Diamanti e Massari ‘investono’ su Ferrara con un doppio ampliamento

di Redazione | 3 min

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di Cecilia Gallotta

Doppio ampliamento per Palazzo Massari e Palazzo Diamanti, che restituiranno a Ferrara due “contenitori di cultura” completamente riqualificati, grazie ai volti, adesso noti, dei vincitori del bandi di selezione.

Tre milioni e mezzo – finanziati dal Fondo del Ducato statali – permetteranno l’ampliamento del Palazzo Diamanti per mano del gruppo 3TI e Labics srl, quest’ultimo diretto da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, che hanno primeggiato fra i 70 studi che hanno partecipato alle selezioni internazionali.

Oltre 10 i milioni invece che interesseranno il progetto di Palazzo Massari-Cavalieri, di cui 8 statali, 2,29 regionali e i restanti comunali, grazie allo studio Abdr Architetti Associati capitanati da Michele Beccu e Paolo Desideri, che si dicono orgogliosi della nostra identità architettonica: “nel nostro caso si trattava di una gara di progettazione – spiega Desideri – cioè di ottimizzare una proposta che era già alla base della gara e che è difficile trovare così ben fatta”, aggiunge complimentandosi con l’amministrazione.

E’ un dialogo tra l’architettura contemporanea e quella moderna, come lo definisce Isidori, quello che lega i due progetti, “non solo dal punto di vista stilistico ma anche degli spazi”. A Palazzo Diamanti, verrà infatti affiancata la costruzione di un nuovo padiglione, nel giardino retrostante, “essenziale e minimalista, pur aderendo all’architettura tipica ferrarese”, che permetterà il collegamento coperto e climatizzato tra le due ali del palazzo, consentendo l’ampliamento dell’area espositiva. Le zone adiacenti saranno riqualificate e destinate ad ospitare servizi più nuovi e accoglienti, quali una caffetteria con distesa all’aperto, un’area didattica e un bookshop.

Nuova corpo anche per Palazzo Massari, con la costruzione di un volume centrale che collegherà la parte settecentesca della Cavalieri con quella cinquecentesca del Massari. Un nuovo percorso che condurrà i visitatori dal Museo dell’Ottocento al Museo Giovanni Boldini fino alle collezioni novecentesche, che oltre al già noto De Pisis, presenteranno al pubblico capitoli d’arte mai esposti proprio per mancanza di spazi. Sarà inoltre abbattuto il muro che separa l’edificio dall’adiacente parco Massari, proponendo come accesso al giardino proprio quello del rinnovato complesso museale.

Ferrara sta così per iniziare “una vera e propria nuova stagione”, la chiama l’architetto Natascia Frasson, perché “se dal punto di vista della produzione culturale giochiamo in serie A da anni – afferma il vicesindaco Maisto – dal punto di vista architettonico era da un po’che non arrivavamo allo stesso livello”. Un progetto su cui quindi “ci giochiamo la capacità di crescere – secondo il sindaco Tagliani – con un lavoro sull’edilizia residenziale estense che ha lasciato un vuoto (in termini di spazi, ndr), e che intendiamo colmare di contenuti, di cultura, di possibilità di confrontarsi attraverso gli stessi messaggi che le opere d’arte inviano al proprio interlocutore”.

Per i risultati visibili però bisognerà attendere, perché tutto il 2018 sarà dedicato alla progettazione definitiva, mentre l’inizio dei lavori è previsto intorno a giugno 2019 per entrambi gli edifici, per una durata di tre anni nel caso di Palazzo Massari e di due per il Diamanti.

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