Attualità
30 Novembre 2017
Il legale rappresentante della Aps Fiumana e titolare della Nena Georg Sabbe: “Mai presi fondi dal Comune, Lodi agisce a fini politici”

Casa sull’acqua, il gestore replica alle accuse della Lega Nord

di Redazione | 5 min

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Una replica punto per punto a tutte le accuse mosse dalla Lega Nord – prima dal solo Nicola Lodi (che ha annunciato anche tre esposti) e poi da ‘Naomo’ insieme ad Alan Fabbri. È ciò arriva da Georg Sabbe, legale rappresentante della Aps Fiumana e titolare della Nena.

Contributi. Il primo tema rilevante affrontato da Sabbe è quello dei contributi. Lodi aveva attaccato anche il Comune per aver dato 50mila euro all’associazione, ma Sabbe specifica che dal Comune di Ferrara – dove l’associazione ha sede solo dal 2017, prima stava a Mesola –  non ha mai ricevuto un centesimo: “Il cosiddetto contributo menzionato dal sig. Lodi è stato assegnato dalla Provincia di Ferrara sulla base delle Legge Regionale 40 dietro ad un progetto ben specifico per lo sviluppo del turismo fluviale presentato in piena conformità al capitolato di un bando pubblico aperto anche alle associazioni”. Il contributo è di 50mila euro circa per la ristrutturazione e riqualificazione nei natanti, costata, specifica Sabbe, 103mila euro: “Il contributo è coperto da fideiussione bancaria fino al 2020 per il vincolo di destinazione d’uso delle durata di 7 anni prevista dalla legge 40. L’onere delle fideiussione è a carico dell’associazione Fiumana”.

I natanti. Le imbarcazioni ristrutturate sono tre, non di proprietà ma date in comodato dai proprietari: il battello Lupo, l’unico in grado di ‘circolare’ date le condizioni infrastrutturali ferraresi, “utilizzato per un percorso turistico sul Po di Primaro, all’interno di iniziative promosse da altre associazioni, come barca da lavoro per realtà istituzionali ed imprenditoriali richiedenti, nonché come mezzo di soccorso nautico”; poi la house boat Zarina che “è a disposizione per affitti turistici anche commerciali ma deve essere pilotata da persone in possesso di patente nautica e con esperienza di guida; due requisiti che, insieme alle infrastrutture mancanti, rendono l’affitto difficile se non impossibile”; infine il Commodoro che “è stato utilizzato per gestire operazioni di imbarco e sbarco dei battelli Nena e Lupo, per progetti di animazione fluviale realizzati dall’associazione Fiumana, come Club House dell’associazione e per affitti ad altre associazioni, ad esempio per ospitare i partecipanti a tour fluviali promozionali come la Locarno-Venezia, il progetto VenTo ecc. in questo senso contribuisce appieno a realizzare gli obiettivi, sia del bando Legge 40, sia quelli sociali dell’associazione Fiumana”.

Sui presunti affitti in nero denunciati da Lodi, la risposta è lapidaria su più punti. “Nell’unica area di ormeggio possibile per la chiatta Commodoro non ci sono le condizioni per affittare la house boat Zarina e la chiatta Commodoro da ferme. Manca la possibilità di un allacciamento elettrico e di un regolamento della gestioni delle chiavi. Inoltre entrambi i mezzi sono in avaria tecnica da circa un anno e mezzo. L’associazione Fiumana per questi motivi rifiuta di norma le sporadiche richieste di affitto. Vista l’assoluta impossibilità tecnica di gestire un’attività di affitti commerciali, non è mai stata affrontata l’ipotesi di un iscrizione nei registri delle strutture ricettive”, specifica Sabbe che passa al contrattacco, definendo “l’operazione ideata dal signor Lodi a fini senza dubbio politici […] e costruita su una ‘finta richiesta di affitto’ per un ‘finto addio al celibato’. La richiesta è stata accompagnata, fin dal primo contatto, da un’insistente richiesta di assoluta riservatezza da parte degli intermediari di Lodi, sia per permettere a Lodi di realizzare in modo indisturbato video e foto che documentassero presunti abusi, sia per costruire su questo suo ‘affitto’ l’accusa di festini, che secondo lui possono mettere a rischio anche la vita di bambini e giovani. Le feste organizzate a bordo del Commodoro, fino all’altro giorno sono state davvero poche e comunque tutte istituzionali e in conformità con gli statuti dell’associazione”.

La darsena di Pontelagoscuro. “Per le questioni legate alla proprietà dell’area così come per altre questioni emergenti dalle indagini del sig. Lodi egli è libero di rivolgersi a tutti gli enti che potrebbero avere voce in capitolo tra le quali Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Regione Emilia Romagna, Aipo, ArpaE, ma anche Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altri ancora”, incalza Sabbe, che poi specifica le attività svolte in via dei Tarocchi. “Se l’area ancora oggi, a 10 anni dalla sua inaugurazione, è agibile e offre la possibilità di dare alcuni servizi fondamentali sia agli sport acquatici sia alla navigazione da diporto – sostiene con forza il titolare della Nena Sas – questo fatto è dovuto solo ed esclusivamente all’impegno gratuito e volontario dei soci del Centro Canoa Beppe Mazza e dell’associazione culturale Fiumana”.

“Grazie all’attività dell’associazione le uniche due barche che a Ferrara effettuano un servizio di trasporto passeggeri (battelli Nena e Lupo) possono usufruire di una banchina fluviale sicura per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri, operazioni che sono ad unica responsabilità dei rispettivi capitani”, afferma ancora Sabbe che aggiunge altre attività, come “l’accoglienza di imbarcazioni di passaggio e in visita a Ferrara tra cui le house boat provenienti da Chioggia, le motonave provenienti da Mantova, canoe e altre imbarcazioni in discesa turistica sul fiume Po, mezzi dell’Aipo; assistenza a imbarcazioni in difficoltà, assistenza ai Vigili del Fuoco, Protezione Civile ecc laddove richiesta”.

Secondo quello che afferma Sabbe l’area è chiusa con dei cancelli e di libero accesso quando sono presenti i soci delle due associazioni presenti in loco “per evitare che potesse essere soggetta ad atti di vandalismo, deturpamento e altri atti incivili.Se l’area fosse rimasta aperta molti proprietari di barche da diporto si sarebbero impossessati di posti barca senza alcun regolamento, in particolare nel periodo in cui, qualche anno fa, è stata chiusa l’area da diporto della darsena San Paolo di Ferrara”.

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