Attualità
26 Ottobre 2017
La Cdp disposta a investire nell'ex caserma abbandonata. Occhio alle speculazioni, "abbiamo registrato le prime truffe"

Emergenza alloggi, la task force di Unife setaccia Ferrara e non solo

di Elisa Fornasini | 5 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Unife ha attivato una task force per far fronte all’emergenza abitativa, che ha gettato nel panico le 5mila matricole (7mila totali, 82% quelle da fuori regione) in cerca di alloggio, e per pensare a soluzioni più strutturali per il futuro. Tra cui, oltre al Palaspecchi e al Darsena City, spunta l’ipotesi della caserma abbandonata ‘Pozzuolo del Friuli’.

“L’incremento del 120% delle immatricolazioni, che ha portato il nostro ateneo a sfiorare la quota di 21mila studenti, non era prevedibile ma è risolvibile – mette subito le mani avanti il rettore Giorgio Zauli -. Quando mi insidiai avevo il sogno di raggiungere questa cifra, consona all’ateneo e alla città. Ora la sfida dei grandi numeri è consolidare queste politiche espansive e mantenere la qualità”.

Per “trasformare Ferrara città universitaria in Ferrara grande città universitaria“, questo lo slogan del rettore, bisogna riprogrammare abitazioni, aule, laboratori, servizi, spazi per la didattica, trasporti e potenziare le lezioni in diretta streaming. Praticamente tutta la città tra istituzioni, operatori privati, agenzie immobiliari, sindacati e associazioni di categoria si è mobilitata.

In attesa che venga predisposto il protocollo d’intesa tra università, Comune, Provincia, istituzioni e operatori del territorio –  che “garantirà precisi standard di qualità e prezzo” – è online il sito web per chi cerca o offre un alloggio. La pagina, pubblicata ieri, ha già raccolto 245 richieste e “ci consentirà di capire e mappare il fabbisogno abitativo vivo“, oltre a “calmierare i prezzi ed evitare speculazioni“. Cosa che, fra l’altro, si è già verificata ai danni di giovani che hanno consegnato la caparra senza vedere nessun posto letto. “Abbiamo già registrato i primi di casi truffa ai danni di qualche studente – conferma Zauli -, quando ci sono le grandi emergenze c’è purtroppo chi tenta di profittarne”.

Ai tavoli operativi riuniti il 16 e 24 ottobre (il prossimo è programmato il 6 novembre dedicato alla ricettività) sono emerse tante proposte differenti, elencate dal prorettore Enrico Gagliardo. Ergo ha 298 posti a disposizione dal 1° novembre; Fondazione Falciola ha saturato la sua offerta di 150 posti ma ne rimane uno disponibile in centro e 17 fuori centro; Città del Ragazzo ha una stanza disponibile; Legacoop Estense offre 4 alloggi dal 15 novembre a Barco, Villa Fulvia e Foro Boario; cooperativa sociale Matteo25 possiede 25 posti letto fuori provincia.

Ora che il centro storico è sold out, infatti, si allargano le possibilità anche fuori dalle mura estensi. Il Comune di Comacchio, insieme all’Ascom, offre 500 posti letto, villaggio turistico con altri 800 posti, spazi per le lezioni in streaming e sconti per il trasporto. Anche Occhiobello è disponibile ad ospitare, ora che Ami e Tper si dicono pronte a individuare nuove soluzioni di trasporto da calibrare sulle esigenze degli universitari. Mentre l’Agenzia delle Entrate dà il suo aiuto nella registrazione dei contratti di affitto, Visit Ferrara ragiona sull’utilizzo degli hotel come soluzione tampone, anche se l’appello più importante rimane quello rivolto ai privati.

Il futuro della “grande città universitaria” è ancora da scrivere ma inizia a delinearsi nelle parole del sindaco Tiziano Tagliani: “La Casa del Pellegrino si libera a fine anno anche se avrebbe bisogno di molti lavori per trasformare i 47mila mq disponibili in uno studentato. Il Palaspecchi allarga la sua pensione da 109 a 150 alloggi e dovrà trovare spazi per la biblioteca. La struttura di proprietà di Bper in via Cassoli potrebbe sfruttare i contributi regionali per diventare un’aula studio vicino alla stazione. E la caserma Pozzuolo del Friuli di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, che ha già rivelato la propria volontà di intervenire, potrebbe trovare una trasformazione in tempi più veloci”. Anche Acer e Agenzia Casa dovranno fare la loro parte.

La dirigenza universitaria ha incontrato il curatore della procedura fallimentare del Darsena City, il quale si è reso disponibile a recuperare 128 unità abitative per 380 posti letto. Ma le tempistiche per rendere agibile un edificio chiuso da anni e danneggiato dai vandali, con un fallimento in mezzo, saranno sicuramente bibliche. Intanto i Gesuati abbozzano un collegio studenti per 50 posti letto mentre una società di Bolzano è disposta a investire nella realizzazione di 24 appartamenti di fronte al parcheggio Kennedy per 72 posti letto a settembre 2018.

Questa “fantastica opportunità di crescita culturale ed economica” impatta anche sulle casse Unife. Ecco perché il rettore si appella ai genitori affinché “compilino l’Isee che assicura l’esenzione totale delle tasse fino a 23mila euro e sconti fino ai 50mila euro: abbiamo ricevuto oltre 6mila domande ma pensiamo di prolungare la deadline dal 31 ottobre sino a fine novembre per dare tempo anche agli ultimi arrivati”. A proposito di tempistiche, “la campagna immatricolazioni per il prossimo anno accademico partirà prima, già ad aprile, per evitare di ritrovarci in questa situazione di emergenza”. Dettata non solo dal boom di iscrizioni a Biotecnologie (1600 iscritti) e Scienze Biologiche (quasi 900) ma anche dall’aumento di studenti a Economia (628 matricole rispetto alle 365 dell’anno scorso), Chimica (da 36 a 83 universitari) e Fisica (da 42 a 48). Si studia anche un nuovo corso di operatore turistico-culturale.

Più studenti, però, vuol dire anche più professori (si contano 15 docenti per 150 studenti). “Il vero problema non è la mancanza di alloggi o di aule ma il numero di professori e ricercatori che è diminuito in maniera sensibilissima negli ultimi 15 anni a causa dei tagli dal Ministero – notta Zauli in conclusione  -. Il fattore limitante sono le gabbie e le maglie imposte da noi stessi, o meglio dal governo”.

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