Lettere al Direttore
14 Ottobre 2017

Un ringraziamento al rettore Unife Zauli

di Redazione | 4 min

Egregio Magnifico Rettore dott. Giorgio Zauli,

mi permetto di disturbarla inviandole questa mail per manifestarle il mio più sincero ringraziamento.
Sono la mamma di un ragazzo iscritto al primo anno del corso di Biotecnologia.
Come potrà immaginare, mio figlio è uno dei tanti “orfani” di medicina, uno dei tanti ragazzi che sono privati della possibilità di poter accedere alla facoltà che avrebbero voluto intraprendere.
La nostra è una famiglia in cui più persone svolgono o hanno svolto attività in ambito sanitario e per questo da sempre mio figlio “ha respirato” la Medicina, i suoi problemi e le sue piccole o grandi soddisfazioni (e per soddisfazioni non intendo quelle economiche).
Suo fratello maggiore è già laureato in medicina a Milano e ora sta attendendo il benedetto e sospirato test (la vita di questi ragazzi è tutta un test!!) per accedere alla specialità, quale e dove non si sa. Si può solo sperare almeno che sia ammesso in qualche corso e non sia costretto a rimandare tutto di un anno.
Tornando a mio figlio minore: è sempre stato un ragazzo che a scuola ha avuto ottimi risultati (ogni anno riportato su l’Arena, il giornale di Verona, tra i ragazzi con “pagella d’oro”), bravo nelle materie scientifiche, classificandosi alle olimpiadi della matematica, con anche certificato di lingua inglese “FIRST”. Insomma, uno studente che durante gli studi non si e’ mai risparmiato nello studio e con tutte le carte in regola per poter sperare di accedere alla facoltà di medicina superando il famigerato test.
Niente da fare: si è classificato al 16.800esimo su 60.000 candidati, restando così fuori dalle aggiudicazioni dei fatidici 9.100 posti a disposizione quest’anno.
Superata la cocente delusione, ha avuto la fortuna di potersi iscrivere al corso che per la prima volta, grazie alla sua visione “illuminata” del problema, è stato aperto a tutti.
Cercando una sistemazione per mio figlio a Ferrara, mi sono resa conto che tutta la città è in gran fermento, per la notevole mole di iscrizioni: ho apprezzato ulteriormente come lei abbia saputo superare questo problema fornendo a tutti i ragazzi la possibilità di seguire su schermo le lezioni in università e mettendo a disposizione le lezioni in streaming via internet per quanti non avessero trovato ancora una qualche forma di alloggio.
Grazie.
La sua e’ stata una grandissima decisione e di questo credo che tutti noi, ragazzi e genitori, le saremo sempre grati.

In tanti Rettori dovrebbero seguire il suo esempio, dando a tutti i ragazzi la possibilità di poter studiare quello che vorrebbero lasciando che sia poi il corso stesso a determinare chi ha le carte in regola per avere successo e chi no.

Se tutti i Rettori di tutte le università seguissero la sua iniziativa, aprendo come era una volta le facoltà a tutti quanti desiderano iscriversi , non accadrebbe niente di insuperabile, dato che le iscrizioni sarebbero legate più al territorio di appartenenza permettendo così anche alle stesse regioni di formare personalmente quello che poi sarà il pool di laureati. Inoltre si andrebbe a diminuire i disagi legati alle pre-iscrizioni nelle più svariate tipologie di facoltà.

Infatti al MIUR si dovrebbe far notare che ogni anno il numero “invalicabile” fissato dei posti disponibili e necessari, numero peraltro sempre minore ogni anno non so in base a quali valutazioni dato che poi risulta che mancano figure professionali e sia necessario importarle, viene bypassato dall’iscrizione di un numero anche doppio di ragazzi che entrano per ricorso, motivato e convalidato da errori nelle domande del test e/o veri e propri chiamiamoli “svarioni” che avvengono ogni anno in qualche sede d’esame. Senza dimenticare che chi può aggira bellamente la ferrea selezione italiana andando a studiare all’estero, visto che in Europa esistono università che dietro laute rette ammettono senza selezioni di alcun genere (come si suol dire, “pecunia non olet”), mettendo ancora più in ridicolo la tanto sbandierata meritocrazia e andando contro quelli che sono i principi e i diritti a cui si ispira la nostra Costituzione.

Questi laureati poi, trascorso il periodo degli studi all’estero e dopo aver speso una fortuna e alleggerito bene il portafogli dei genitori, tornano in Italia a svolgere la professione di medico, odontoiatra, infermiere etc, mandando letteralmente al diavolo ogni presunta selezione e valutazione del numero di laureati in medicina e in altre professioni necessari in Italia.
Ma che razza di politica è mai questa?
Scusi questo mio sfogo: ho scritto questa mail per esprimerle il mio apprezzamento e la mia più sincera gratitudine.
Cari saluti.

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