Politica
11 Ottobre 2017
Il consigliere annuncia le dimissioni: «Chi si occuperà di immigrazione non si lasci guidare dall’egoismo e dal furor di popolo»

Simeone (M5S) lascia il Consiglio comunale

di Daniele Oppo | 4 min

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Sergio Simeone

Sergio Simeone (M5S) lascia il Consiglio comunale di Ferrara, a comunicare le sue dimissioni è lui stesso con una nota inviata alla stampa e poi con un post su Facebook.

Dimissioni particolari, quelle di Simeone, il ‘consigliere gentile’ del Movimento, molto poco avvezzo alle polemiche urlate, ai toni forti o alle provocazioni, che anche questa volta sceglie toni morbidi ma non privi di significato, in cui traspare ampiamente il senso di amarezza già mostrato da altri attivisti del Movimento.

Simeone era subentrato in Consiglio a Silvia Mantovani nel settembre 2015.

«Motivi familiari e nuovi progetti personali mi spingono a prendere questa decisione», spiega l’ormai ex consigliere in una nota in cui cita Giorgio Gaber, Alessandro Bergonzoni e Franco Erminio. «Sento il desiderio di investire il mio talento e le mie energie in esperienze rispettose della mia natura e dei miei valori etici e culturali. È giunto il momento di dedicarmi a tempo pieno alla realizzazione di un progetto che coltivo da tempo: vivere felice e in pace, in modo coerente, sano e costruttivo».

Qui entra Gaber: «In una intervista del 1980 disse: “Sai in che cosa ho creduto? Nell’utopia della politica come indagine nella realtà, giù, fino in fondo. Quando questo cade resta solo il gioco politico ed è un’altra cosa. È sopra la tua testa”. Riflessione ancora attualissima», scrive Simeone che poi esplicita in qualche modo la sua disillusione, il poco amore per quel gioco politico e forse anche una certa distanza da alcuni meccanismi interni al M5S estense che sembra non riuscire più a sopportare, non almeno al punto di continuare a rappresentarlo in una sede ufficiale come il Consiglio comunale: «A chi mi sostituirà, così come a chi rimane, auguro di riuscire a non usare la politica per alimentare l’ego, per creare separazione, per dare vita a sterili correnti, sottogruppi, laboratoriChe arrivismo, sfrenata ambizione, logiche aziendalistiche non condizionino i loro comportamenti».

Ancora, e qui la polemica sembra avere uno o più mittenti specifici tra i suoi ex compagni di viaggio, Simeone augura «a chi si occuperà di immigrazione di non avere paura, di trovare il coraggio e la forza per non lasciarsi guidare dall’egoismo e dal furor di popolo, di essere lucido e umano, “sovrumano se l’umanità non basterà più”», citando Bergonzoni.

«Faccio mie parole di Franco Erminio: “Ecco, stiamo attenti, mettiamo amore e attenzione ovunque possiamo… I decenni che verranno dipenderanno non dai potenti, ma dai comportamenti degli anonimi. Le scelte nel campo alimentare, le scelte nelle relazioni con gli altri, le scelte sui luoghi di lavoro. Il mondo, sarà quello che vorremo noi”. Ringrazio quanti mi votarono, tutti coloro che mi sono stati vicino, mi hanno aiutato e sostenuto durante questa esperienza. Per quanto mi riguarda – conclude Simeone -, continuerò a fare politica, ovunque mi troverò, attraverso i miei pensieri, i miei comportamenti, le mie scelte di consumo. Cercando di ricordare sempre che non possiamo cambiare la politica se prima non cambiamo noi stessi».

Un abbandono che colpisce l’ex capogruppo Federico Balboni che esprime «estremo rammarico» per le dimissioni: «Mi sono trovato molto bene a lavorare con lui, è un grande dispiacere come lo fu quando si dimise Vitali». Balboni – che per il momento sta continuando a tenere le redini del gruppo consiliare al posto del suo successore Alessandro Bazzocchi, impedito da problemi personali – in queste ore sta contattando i possibili sostituti di Simeone: Irene Marzola, Marco Ferrulli,, Lorenzo Marcucci e Claudio Mosca. «Finora nessuno mi ha detto un “sì” secco, ma sono contento che almeno non abbiano detto neppure un “no” secco».

Su Facebook, dove Simeone ha postato il suo messaggio di saluto, in tanti lasciano attestati di stima per il ‘consigliere gentile’. Tra loro Silvia Mantovani che scrive: «Mi dispiace tantissimo, e mi sento pure in colpa perchè eri entrato al mio posto e avevo insistito un po’ affinché tu accettassi l’incarico. Molte cose sono cambiate da allora, e in peggio; credo che, forse, al tuo posto mi sarei dimessa anche io». Con le anche Maria Teresa Pistocchi: «Sergio, la tua uscita di scena dal gruppo m5s di ferrara suscita in me sentimenti diversi: ammirazione e fiducia confermata e rinnovata ad un amico e compagno di battaglie politiche, con cui condivido la “visione” allargata e lungimirante del M5S degli albori; amarezza profonda nel constatare che il progetto su ferrara subirà gravi contraccolpi sulla qualità politica del proprio operato e della propria immagine; gioia nel sapere che cmq le tue scelte di vita resteranno vicine al nostro “sentire”, e si tradurranno in un’azione politica quotidiana preziosissima per continuare la rivoluzione culturale da cui i meetup sono partiti. Cammineremo ancora insieme, la strada è lunga. Grazie».

Non mancano i saluti anche di un’avversaria politica, Ilaria Baraldi (Pd): «Caro Sergio, mi dispiace moltissimo, sinceramente, per questa tua scelta. Ho lavorato molto bene con te in consiglio perché al di là delle rispettive differenti posizioni (poi non sempre così distanti), hai sempre avuto un modo, a mio giudizio, esemplare di ricoprire il ruolo. Immagino e posso capire che la (tua) felicità o la via per essa stia altrove. Non dubito che anche fuori “da là” gli effetti del tuo impegno quotidiano sapranno essere evidenti. A presto».

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