Economia e Lavoro
6 Ottobre 2017
Adiconsum, Federconsumatori e Lega Consumatori puntano a portare in aula più risparmiatori possibili

Carife, spiragli per i risarcimenti: “Commesse delle violazioni negoziali”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Siamo costretti ad andare in tribunale perché non abbiamo altre soluzioni poter poterci salvare. La strada legale è l’unica rimasta per avere giustizia e ottenere rimborsi, una strada che non molleremo mai”. È ferma la presa di posizione di Adiconsum, Federconsumatori e Lega Consumatori nel “tenere alta l’attenzione” sulla vicenda Carife che ha azzerato i risparmi di 32mila famiglie ferraresi.

“Siamo qui per stigmatizzare una situazione che vede per l’ennesima volta i risparmiatori Carife beffati da un sistema che fa differenziazioni incredibili sui risparmiatori delle diverse banche in crisi” annuncia il presidente Federconsumatori Roberto Zapparoli, facendo riferimento al recente salvataggio da parte del Fondo Interbancario delle Casse di Risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato con 130 milioni per un investimento complessivo di 470 milioni, “negato invece a noi”.

“Hanno trattato i risparmiatori ferraresi come gli ultimi, di serie C, essendo stati i primi su cui hanno sperimentato il bail-in – ricorda ancora Zapparoli -. E ora ci troviamo a fare i conti con una incapacità da parte della politica che non concretizza gli impegni presi. Siamo quindi obbligati a ripartire dagli aspetti penali, consapevoli che non è quella la strada per risolvere i problemi. Serve un salto di qualità per coinvolgere il sistema economico e politico”.

Le tre associazioni, insomma, giocano le proprie carte sui processi. Per questo intendono portare in aula più risparmiatori possibili, sollecitando gli azionisti a costituirsi parte civile entro il dibattimento del processo in corso contro gli ex amministratori e dirigenti Carife riguardante l’aumento di capitale del 2011. “Su 250 nostre querele, il pm ha preso in considerazione solo le posizioni inerenti al 2011 – riferisce l’avvocato Ermanno Rossi – ma, nel caso il gup decidesse di aprire a posizioni antecedenti o successive, contatteremo i nostri associati”.

Per quanto riguarda il procedimento arbitrale per gli obbligazionisti, per il quale è possibile presentare domanda fino al 12 novembre, “abbiamo riscontrato che sono state commesse delle violazioni negoziali – rivela l’avvocato Massimo Buja che rappresenta 100 obbligazionisti -: in molte posizioni manca il contratto di negoziazione, obbligatorio al momento dell’acquisto, e in alcuni casi è stata omessa anche la profilatura del cliente, a volte carente perché indica profili medio-alti che non rispecchiano l’estratto conto del cliente. Violazioni gravi che comportano la nullità dell’intervento e che dovranno determinare un risarcimento per questi investitori”.

Tra le proposte di Lega Consumatori c’è quella di “chiedere un sostegno economico alla Regione per non gravare sugli azionisti nel caso di un rinvio a giudizio – spiega l’avvocato Enrico Scarazzati – come successo in Veneto che ha stanziato 500mila euro alle associazioni per rappresentare i risparmiatori che si sono costituiti parte civile”.

“La Regione ha riconosciuto un piccolo contributo per gli obbligazionisti – ricorda la presidente Adiconsum Milena Grassi – ma gli azionisti sono stati considerati subito estranei al problema, eppure il 90& dei soggetti coinvolti non sono speculatori. Oltre al danno anche la beffa. Noi continueremo a battere il chiodo anche quando sarà piantato”. Le associazioni, tramite l’ultima precisazione di Zapparoli, si dicono comunque “aperte a valutare altre proposte e soluzioni di altro tipo”.

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