Più di 5mila chilometri in bicicletta da Quito a Santiago del Cile per documentare l’inquinamento causato dalla plastica lungo la costa del Pacifico, la zona più colpita al mondo da questa catastrofe ecologica. È l’incredibile viaggio intrapreso da un giovane biologo marino ferrarese, Dario Nardi, partito in sella alla sua bici di bambù per affrontare questa lunga avventura in solitaria.
L’originale progetto si chiama Ocean Traceless, letteralmente “oceano senza traccia”, per trasmettere fin dal nome il significato della spedizione: non lasciare orme inquinate dietro di sé e tentare di salvare il pianeta, finché siamo ancora in tempo.
Una mission ambiziosa, quella di Dario, che nel suo piccolo ha deciso di mobilitarsi in prima persona per lanciare questo importante messaggio ecologico attraverso una coraggiosa escursione lunga 6 mesi.
Il biologo 32enne è partito il 1° agosto in direzione Sud America. Con sé solo uno zaino e la sua inseparabile bicicletta di bambù, costruita appositamente per l’occasione per dimostrare che l’utilizzo di materiali alternativi meno impattanti è possibile e gratificante.
Il nostro biologo viandante riesce a raggiungere la capitale dell’Ecuador dopo una spiacevole odissea durante lo scalo a New York, che l’ha trattenuto un giorno in più del previsto a causa dell’imminente scadenza del passaporto. Una piccola grande dimenticanza risolta in tempi celeri rispetto alla burocrazia internazionale che non guasta quindi l’inizio del viaggio.
Sono 11 le tappe che lo porteranno a macinare la bellezza di 5mila chilometri attraverso il Perù, la Bolivia e il Cile: dopo Quito, il ciclista visiterà il parco nazionale Machanilla, l’enorme metropoli Guayaquil e le riserve naturali de Tumbes e quella di Amotape, la rete stradale Inca Qhapaq ñan, e poi ancora Lima, la zona dove si produce il liquore Pisco e tappa in Bolivia per vedere da vicino il solenne lago Titicaca che, pur essendo a 4mila metri d’altezza, è invaso di plastica. Si torna in sella per arrivare a La Paz, allo sconfinato deserto di sale di Uyuni e all’arido deserto di Atacama. Ultima sosta alla riserva nazionale dei pinguini Humboldt, prima di tagliare il traguardo a Santiago del Cile.
Paesaggi meravigliosi ma estremamente inquinati: la situazione disastrosa derivata dalla sporcizia e dall’inquinamento da plastica sarà documentata tramite foto e filmati, che diventeranno poi un vero e proprio documentario. Non rimane che augurare a Dario buon viaggio e aspettarlo nella sua Ferrara per la proiezione del documentario a impatto zero contro gli scempi alla natura.
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