Eventi e cultura
2 Agosto 2017
Cento opere in mostra da febbraio a giugno. Il critico: “I miei quadri come profughi”

La collezione Sgarbi arriva in Castello

di Redazione | 3 min

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Il tempo delle polemiche è finito. Il Castello Estense di Ferrara ospiterà la collezione Cavallini Sgarbi. Il percorso museale del Castello Estense si arricchirà, durante il prossimo periodo primaverile, di una ricca mostra temporanea, che sarà aperta al pubblico dal 3 febbraio al 3 giugno 2018.

Questo grazie a una convenzione tra il Comune di Ferrara e la Fondazione Elisabetta Sgarbi, che è stata approvata dalla giunta municipale e che delinea i dettagli della collaborazione, precisando ruoli e oneri dei due partner.

“Si tratterà – commenta il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani – di un’importante occasione che consentirà ai cittadini ed ai turisti di poter apprezzare il valore culturale di un patrimonio di dipinti, disegni e sculture appositamente allestito per Ferrara, ma rappresentativo dell’imponente geografia artistica del nostro Paese, frutto di un significativo sforzo collezionistico della famiglia Sgarbi, che della bellezza e della valorizzazione del nostro patrimonio artistico si fa vanto”.

In particolare la Fondazione si farà carico degli oneri relativi all’organizzazione e alla curatela dell’esposizione per una spesa complessivamente stimata in 301.356 euro (Iva inclusa). Mentre il Comune di Ferrara si assumerà l’onere dei servizi di biglietteria, visite guidate, presidio degli spazi, pulizie e utenze, e riconoscerà alla Fondazione una somma di 76.500 euro oltre IVA per spese di promozione, comunicazione e progettazione dell’allestimento. Verserà inoltre, a titolo di partecipazione economica alle spese di realizzazione del progetto, un aggio di 3,20 euro (oltre Iva) su ciascuna tipologia di biglietto per il percorso museale completo, per una somma complessivamente stimata (con una previsione di afflusso di circa 50.000 visitatori) in 195.200 euro (Iva inclusa). L’impegno per il Comune di Ferrara sarà quindi di 93.330 euro sul bilancio 2017 e 195.200 euro sul bilancio 2018.

“Un dono alla mia famiglia – afferma Elisabetta Sgarbi, presidente dell’omonima fondazione -, in particolare a mio fratello Vittorio e a mia madre, Caterina Cavallini, senza tralasciare i silenzi compiaciuti di mio padre Giuseppe, scrittore, una famiglia che ha consacrato una vita alla ricerca, alla scoperta, alla cura del bello. In tutti questi mesi di lavoro con il Comune – sempre nello spirito di una consapevole collaborazione – avevo chiaro almeno questo: che Ferrara doveva riabbracciare una collezione nata a Ferrara e, a maggior gloria propria, doveva tributarle (e così tributarsi) il grande onore di concederle (e così concedersi) il Castello Estense. Dal 3 febbraio al 3 giugno 2018 vorrei fosse una ininterrotta festa, perché ininterrotte sono la passione e l’amore che animano la costruzione di questa collezione in cui continua a vivere mia madre, ferrarese, finalmente, e di nuovo, a casa”.

L’esposizione temporanea, che comprenderà dipinti, disegni e sculture, firmati da alcuni dei più prestigiosi artisti italiani delle diverse epoche, sarà ospitata nell’ala sud e nei camerini del Castello, dove attualmente è allestita, fino al prossimo 27 dicembre, una rassegna di capolavori delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, intitolata “L’arte per l’arte”.
L’accesso alla nuova mostra temporanea sarà proposto come opzione nell’ambito della visita al percorso museale del Castello, con tariffe differenziate a seconda delle scelte di visita del pubblico.

La Collezione Cavallini Sgarbi torna a Ferrara, e torna nel suo luogo più rappresentativo, Il Castello Estense.
“Sarebbe stato più facile – aggiunge Vittorio Sgarbi – semplicemente studiare, soprattutto gli amati ferraresi e i veneti, ma a incrociarli nel nostro tempo mi sembrava di avvertirne la nostalgia della distanza, la lacerazione dai luoghi dove avevano vissuto e lavorato. E mi sembrava mio dovere salvarli e, come se fossero profughi, riportarli a casa. Così ho inteso il mio rapporto con le opere d’arte. E ora le ritrovo qui, nella loro e nella mia Ferrara, città dell’accoglienza”.

La mostra sarà anticipata da un incontro nella casa di via Giuoco del Pallone 31, a Ferrara, che fu dimora dell’Ariosto, ove il poeta scrisse la prima versione dell’Orlando Furioso; e dove visse Caterina Cavallini con i suoi fratelli  Bruno – professore di greco e latino al liceo Ariosto – e Romana, professoressa di scienze, chimica e biologia.

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