Attualità
27 Luglio 2017
Gottarelli: “In uno Stato che si accanisce contro gli italiani, la nostra libertà se n’è già andata da un pezzo”

Il grido dei free-vax: “Siamo tutti anestetizzati”

di Redazione | 3 min

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di Cecilia Gallotta

Un grido forte e chiaro è echeggiato mercoledì sera per le strade della piazza di Ferrara, un grido che porta con sé “la stanchezza di essere etichettati” e la voglia di esercitare un unico e indelebile diritto: quello della libertà di scelta.

Genitori, bambini e ancor prima cittadini, si sono uniti in un corteo e in una fiaccolata “per portare un po’ di luce in uno dei momenti storici più bui per le famiglie nella storia della Repubblica: un momento in cui sembra essere negato”, o quanto meno offuscato, il diritto, ancora prima della libertà di scelta, ad una sana informazione.

“La comunicazione fin adesso sembra essere avvenuta mediante la paura. La paura dei genitori e assieme quella dei medici di essere radiati per aver aperto bocca”. Questo, secondo il dottor Paolo Gottarelli, venuto da Bologna per “risvegliare un po’ le coscienze, non riguarda solo i vaccini; perché se ci guardiamo intorno, in uno Stato che si accanisce contro gli italiani e privilegia solo chi viene dall’estero, vediamo che la nostra libertà se n’è già andata da un pezzo, e siamo tutti anestetizzati”.

Fra i volti presenti al corteo c’è anche quello di Chiara, una mamma che ha vissuto la drammatica esperienza dell’autismo sul figlio “nato con Apgar 10 – racconta – che per la comunità scientifica significa perfettamente sano – specifica – e che dopo i due anni ho visto cominciare a tapparsi le orecchie e sbattere la testa contro il muro di fronte a determinati suoni, mentre prima, con la musica, ballava come un matto”.

Un’esperienza simile a quella vissuta dal papà a cui è stato recentemente negato l’indennizzo per l’assenza di relazione tra vaccini e autismo; connessione di cui Chiara è venuta a conoscenza “attraverso la mia logopedista e suo marito, biologo, che per lavoro analizza i campioni di vaccini. Dopo analisi su analisi e ricerche interminabili sono venuta a sapere che l’iniezione di metalli in un soggetto predisposto a malattie neurodegenerative, ne alimenta la formazione. Ma per mio figlio è troppo tardi. Per questo vi invito a documentarvi, e ad effettuare gli esami pre-vaccinali, perché vaccinare in questo momento è come andare in un’autostrada buia ed imboccare una galleria”.

“Non siamo contrari ai vaccini – testimonia Sergio Simeone del M5S – ma a questo decreto che obbliga senza nessuna menzione all’informazione. La testimonianza del Veneto è d’esempio: dove c’è informazione c’è anche rispetto, per il cittadino, ma da ambo le parti. Dieci vaccini nei primi anni di vita – prosegue Simeone – non sono mai stati inoculati in nessun Paese del mondo. Non abbiamo uno storico, e non ci spaventa tanto la reazione immediata, quanto il potenziale indebolimento di un’intera generazione”.

Del resto, “se è vero che Big Pharma è in cima al reddito mondiale – afferma Gottarelli – risulta abbastanza chiaro che faccia comodo averci indeboliti – e quindi predisposti alla malattia – fin da piccoli. Che il monodose non si può fare perché non è redditizio, poi, l’ha affermato la stessa Lorenzin”.

Buone notizie, riporta Gottarelli, arrivano dall’ordine dei medici di Bologna, che grazie al Dottor Pizza hanno costituito una commissione “conoscitiva e di confronto: quello che anche le commissioni parlamentari dovrebbero fare”. Un segnale “che ci porterà a ringraziare i fautori di questo decreto, non foss’altro perché ci ha uniti e ha fatto scattare un campanello d’allarme sulle false verità che ci vengono quotidianamente propinate. Da questo punto di vista, si può forse dire che un’epidemia è appena iniziata”.

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