di Simone Pesci

Anche la terza prova dell’esame di maturità è andata. I 2600 studenti ferraresi possono tirare un sospiro di sollievo: il tanto temuto ‘quizzone’ – 2 o 3 domande aperte per ogni materia designata – è alle spalle.

Fra i primi a terminare la prova, al liceo Roiti, ci sono tre compagni di classe, Nicola Talassi, Lorenzo Cervi e Adrian Diaconu, tutti concordi nell’affermare “che è stata più facile di quello che ci aspettassimo, è stata una prova più che fattibile, anche per la preparazione che abbiamo avuto dai nostri professori durante l’anno”. Il menu, per loro, prevedeva tre ore e mezza per rispondere a domande inerenti a fisica, scienze, filosofia e inglese. Al liceo Roiti si aspettavano “molto di peggio” anche Francesca Porto – “nonostante qualche difficoltà maggiore in inglese” – e Mia Montalbano, che nonostante “un commissario interno di inglese ci avrebbe potuto facilitare un po’ di più il compito” può comunque affermare che “è andata bene”.

All’uscita dal Liceo Ariosto Lavinia Fugagnoli conferma il trend, che mette inglese ai primi posti come materia più difficile da superare: “Più che altro perché l’argomento era vecchio, per il resto è andata bene”. Tommaso Semenza e Nicola Trevisani, frequentanti l’indirizzo scientifico del Liceo Ariosto hanno dovuto sottoporsi a domande di fisica, biologia, storia, scienze della terra e filosofia, ma è “andato tutto per il verso giusto, il tempo non mancava, anzi, era anche abbondante” afferma Trevisani. Semenza invece fa un grosso sospiro “per avere superato lo scoglio più duro, ora l’orale ma quello che temevo di più era la prova di oggi”.

All’istituto Luigi Einaudi di via Savonarola, invece, le domande più ostiche erano quelle di matematica, ma la sensazione di sollievo è pari a quella di tutti gli altri 2600 maturandi: “Una prova abbastanza facile, la temevo molto… anche se in realtà temo un po’ anche l’orale” esclama un sorridente Santiago Lopez. Inglese, matematica, laboratori tecnici e teconlogia dei processi di produzione hanno messo alla prova Mattia Vignali, che “grazie alle simulazioni di terza prova eseguite durante l’anno, che erano molto simili, oggi mi è sembrato tutto abbastanza facile”. La facilità, secondo Salvatore Lupo, si è vista “nelle materie di indirizzo, mentre inglese e matematica sono risultate più difficoltose”. Anche per Lupo questa era la prova più temuta, perché nella prova orale “non bisogna avere timori, abbiamo di fronte persone umane come noi. Mica ci mangiano…”.

Ora, per i maturandi, l’ultima fatica è rappresentata dall’esame orale, che per i primi inizierà già mercoledì. Poi suonerà l’ultima definitiva campanella e sarà tempo di relax e vacanze.