
Rino Siconolfi (Tubi Viaggi)
di Cecilia Gallotta
Puglia, Liguria, Sicilia e Sardegna: per i ferraresi che vogliono scappare dalla calura estiva senza imbottigliarsi nel traffico dei lidi, le mete predilette sono indubbiamente italiane.
Del resto “i paesaggi non ci mancano”, come conviene il responsabile di Tubi Viaggi Rino Siconolfi; quel che manca invece “sono i trasporti”. E se persino chi ha la casa all’estremità opposta dello Stivale spesso rinuncia a fare centinaia di chilometri in macchina, “figuriamoci chi con un treno Bologna-Catania ci deve mettere 12 ore”.
Un delitto, secondo Siconolfi, “con il quale possiamo uccidere una potenziale e fiorente economia, se pensiamo che il prossimo anno Matera diventa città della cultura e non è raggiungibile in modo diretto”; questo unitamente al caso della nostra provincia “dove, con sette lidi, non arriva il treno”.
In un anno in cui “c’è mezzo mediterraneo fermo”, si registra anche un calo del 50% di posti letto rispetto all’anno scorso, a discapito invece delle mete a lungo raggio “considerate più tranquille anche perché prive di episodi terroristici”. Tra queste, Stati Uniti e Caraibi, i cui costi, oltretutto, vedono un picco verso l’alto in primavera e autunno, mentre calano in estate.
Un calo, quello delle mete a corto raggio, per il quale ognuno, secondo Lucio Piazzi di Geotur, può trovare delle strategie: “noi, per esempio, lavoriamo più come altro come tour operator – spiega – organizzando, per l’appunto, dei tour, prevalentemente in Italia ed Europa. Quest’anno avremo Copenaghen, Borgogna, ma anche tantissima Spagna, Italia e Portogallo”. Una tipologia di viaggio che, a Geotur, ha portato “un aumento del 10% dei viaggi di nostra organizzazione”, illustra Piazzi.
E mentre il mediterraneo resiste grazie a Grecia, Italia e Spagna, cresce il boom delle crociere, compresa quella, per esempio, del tour dei fiordi; una conseguenza diretta del calo dei posti letto unita al fatto “che i ragazzi fino a 18 salgono gratis. Come si dice – constata Siconolfi – la disgrazia di un’area fa la fortuna di un’altra”.
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