Oggi, martedì 30 maggio, alle 17.30 nel salone d’onore di palazzo Tassoni-Estense, sede del Dipartimento di Architettura di Unife, in via della Ghiara, 36, si terrà la cerimonia di conferimento della medaglia e del diploma d’onore dell’Università di Ferrara a Carlo Amadori.
Dopo il saluto del rettore Giorgio Zauli e la presentazione dell’insignito da parte di Marcello Balzani, vice direttore del Dipartimento, verrà data lettura del diploma e la consegna della medaglia d’onore. Seguirà la lectio docrtoralis di Carlo Amadori dal titolo: “Percorsi di sperimentazione: innovazione, creatività e ricerca”.
Carlo Amadori, personalità poliedrica e ricca di passioni che spaziano dall’arte all’archeologia, dal mondo del design all’architettura, si è distinto negli anni per aver ideato, promosso e realizzato importanti manifestazioni ed eventi culturali e commerciali – come il Salone del restauro – che sono stati centrali, in Italia e a livello internazionale, per lo sviluppo e la diffusione non solo dell’innovazione, ma anche della ricerca nei settori dei beni culturali e del design d’interni.
Una passione che dalla metà degli Ottanta si è concretizzata nella fiera “Abitare il Tempo”, giornate internazionali dell’arredo di Verona, durata ben venticinque anni con il coinvolgimento di esperti del settore, designer e architetti da tutto il mondo, e ultimamente a Milano con altre innovative idee sul progetto e l’allestimento d’interni, come “Macef”, “AbitaMI” e “Homi”.
Nel 1991 a Ferrara decide di creare il “Salone Internazionale dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali”, giunto oggi alla XXIV edizione nell’attuale versione del “Restauro-Musei, Salone dell’Economia della Conservazione, delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali”.
Una manifestazione diventata punto di riferimento del Mibact e dei principali istituti ed enti italiani ed europei indirizzati ai temi della conservazione e della valorizzazione dei patrimoni culturali e dei sistemi museali, e che negli anni ha visto l’Università di Ferrara e i suoi Dipartimenti particolarmente coinvolti. Un rapporto virtuoso che si è strutturato grazie a una stretta collaborazione con i Centri di ricerca dell’Università di Ferrara e il Tecnopolo della Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna.
Una ricerca personale, coltivata con studio, attenzione e sensibilità non comuni, capacità relazionali, reputazione intellettuale, ma anche con particolari abilità grafiche e rappresentative, come dimostrano le realizzazione dei suoi Taccuini, piccole opere in miniatura tracciate a china, oltre alle tante mostre personali di pittura. Ad oggi, Carlo Amadori ha disegnato, scritto e decorato oltre un centinaio di taccuini di piccole, medie e grandi dimensioni, con soggetti che spaziano dai ricordi di viaggio a grandi tematiche storiche e artistiche. Percorsi di ricerca e meta-progettazioni, dunque, spesso sfociati in allestimenti e mostre, e che rappresentano perfettamente le capacità d’intuizione artistica e culturale, che sono state alla base di tutta la sua vita e del suo successo.
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