Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
Pontelangorino. Un atto pianificato almeno un mese prima e non solo a poche ore di distanza. La brutale uccisione di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni sarebbe stata decisa nei primi giorni di dicembre 2016 per poi essere messa in opera nella notte tra il 9 e il 10 gennaio da parte del figlio Riccardo e dell’amico M., esecutore materiale.
Almeno secondo quanto racconta La Repubblica che sarebbe venuta a conoscenza di alcuni sms ritrovati nei telefoni dei due minori dagli esperti di informatica forense dei carabinieri e poi acquisiti nel fascicolo della procuratrice Silvia Marzocchi del tribunale minorile di Bologna. In quegli scambi Riccardo e l’amico M. avrebbero discusso delle modalità d’azione.
Sms di cui i legali dei due giovani – gli avvocati Gloria Bacca per Riccardo e Lorenzo Alberti Mangaroni Brancutti per M. – non sono però a conoscenza: «Non abbiamo ricevuto alcuna notifica di chiusura delle indagini per cui il fascicolo della procura è ancora secretato», dicono entrambi sentiti da Estense.com. Se quanto scritto da Repubblica corrisponde al vero, si tratterebbe dunque di una fuga di notizie sugli atti d’indagine, comunque vicina alla chiusura.
Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017 i coniugi Vincelli vennero uccisi a colpi d’ascia da parte di M., in base a un piano costruito insieme all’amico del cuore Riccardo, che lo aspettava del garage adibito a sua stanza. Dopo aver chiuso le teste delle vittime dentro dei sacchetti di plastica, i due avrebbero dovuto portare i cadaveri usando l’auto di famiglia in un affluente del Po per farli sparire. Dopo i primi movimenti non riuscirono però a portare a termine il piano e decisero di cambiare strategia: andarono a casa di M. a dormire, poi giocarono alla Playstation il mattino successivo, pranzarono. Riccardo tornò a casa nel primo pomeriggio e da lì lanciò l’allarme affermando di aver ritrovato i corpi martoriati dei suoi genitori. Durante gli interrogatori però le loro versioni crollarono quasi subito, e si scoprì la terribile verità.
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