Codigoro
25 Maggio 2017
I carabinieri avrebbero trovato sms risalenti ai primi di dicembre ma i difensori di Riccardo e M. non ne sanno nulla: «A noi nessuna notifica, gli atti sono ancora secretati»

Il duplice omicidio di Pontelangorino forse pianificato un mese prima

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Cento, i Nas trovano sporco in un ristorante. Chiesta la sospensione

Nel fine settimana i carabinieri di Cento, coadiuvati dal personale del Nucleo Antisofisticazioni di Bologna, ha svolto un servizio straordinario di controllo del territorio volto a prevenire la commissione di reati predatori e accertare accertare il rispetto delle norme di carattere igienico sanitario da parte degli esercizi di ristorazione

Pontelangorino. Un atto pianificato almeno un mese prima e non solo a poche ore di distanza. La brutale uccisione di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni sarebbe stata decisa nei primi giorni di dicembre 2016 per poi essere messa in opera nella notte tra il 9 e il 10 gennaio da parte del figlio Riccardo e dell’amico M., esecutore materiale.

Almeno secondo quanto racconta La Repubblica che sarebbe venuta a conoscenza di alcuni sms ritrovati nei telefoni dei due minori dagli esperti di informatica forense dei carabinieri e poi acquisiti nel fascicolo della procuratrice Silvia Marzocchi del tribunale minorile di Bologna. In quegli scambi Riccardo e l’amico M. avrebbero discusso delle modalità d’azione.

Sms di cui i legali dei due giovani – gli avvocati Gloria Bacca per Riccardo e Lorenzo Alberti Mangaroni Brancutti per M. – non sono però a conoscenza: «Non abbiamo ricevuto alcuna notifica di chiusura delle indagini per cui il fascicolo della procura è ancora secretato», dicono entrambi sentiti da Estense.com. Se quanto scritto da Repubblica corrisponde al vero, si tratterebbe dunque di una fuga di notizie sugli atti d’indagine, comunque vicina alla chiusura.

Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017 i coniugi Vincelli vennero uccisi a colpi d’ascia da parte di M., in base a un piano costruito insieme all’amico del cuore Riccardo, che lo aspettava del garage adibito a sua stanza. Dopo aver chiuso le teste delle vittime dentro dei sacchetti di plastica, i due avrebbero dovuto portare i cadaveri usando l’auto di famiglia in un affluente del Po per farli sparire. Dopo i primi movimenti non riuscirono però a portare a termine il piano e decisero di cambiare strategia: andarono a casa di M. a dormire, poi giocarono alla Playstation il mattino successivo, pranzarono. Riccardo tornò a casa nel primo pomeriggio e da lì lanciò l’allarme affermando di aver ritrovato i corpi martoriati dei suoi genitori. Durante gli interrogatori però le loro versioni crollarono quasi subito, e si scoprì la terribile verità.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com