Eventi e cultura
6 Maggio 2017
Il documentario di Fred Kuwornu verrà presentato al cinema Boldini

“Blaxploitalian”, gli attori neri alla conquista del cinema

di Redazione | 2 min

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Fred Kuwornu

Lunedì 8 maggio (alle 18, con un’anteprima alle 9.30 per le scuole) al cinema Boldini di Ferrara, in via Previati 18, il regista italo-ghanese Fred Kuwornu presenterà in anteprima il nuovo documentario “Blaxploitalian 100 Anni di Afrostorie nel cinema italiano”. Durante le proiezioni saranno presenti l’assessore alla cultura, turismo e giovani Massimo Maisto e il regista e attivista Fred Kuwornu, parlerà del ruolo dei media nella rappresentazione della società e nella costruzione dell’identità.

Il regista ghanese, ferrarese d’adozione (ha studiato al liceo scientifico Roiti e ha lavorato per diversi anni a Radio Estense prima di trasferirsi a New York), ha da poco presentato al Bam di New York, il celebre cinema di Brooklyn, il suo nuovo film documentario, da 4 mesi in tour nelle sale ed università degli Stati Uniti dove il regista vive e tiene lecture sui temi di Media-Diversity-Migrazione.

“Blaxploitalian” prende le mosse dalla prima apparizione di un attore nero nel film del 1915 “Salambò” di Domenico Gaido per poi passare al cinema neorealista anni quaranta/cinquanta di “Paisà”, “Senza Pietà” e “Tombolo”; agli anni sessanta/settanta con gli attori neri utilizzati nei polizieschi e nel soft-core (Zeudi Araya, Ines Pellegrini, Iris Penando Fred Williamson e Woody Stroode); fino agli novanta dove i ‘neri’ (tra gli altri Germano Gentile, Salvatore Marino, Jonis Bascir, Livio Beshir, Denny Mendez) interpretano principalmente la parte di immigrati.

Il nuovo documentario di Fred Kuwornu supporta una campagna sociale globale dal nome #DiversityInMediaMatters che il regista, insieme a personaggi dello spettacolo americani, inglesi e francesi sta conducendo per promuovere il valore del pluralismo nell’industria dei media. Sono ancora pochissime le presenza sia nello schermo che dietro le quinte di persone appartenenti a etnie e religioni diverse, pochissime le donne registe, praticamente nulla la presenza di attori disabili e Lgbt nelle industrie cinematografiche dei principali Paesi multietnici del mondo.

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