Attualità
13 Aprile 2017
Secondo lo scrittore la fuga del criminale serbo è aiutata da una donna

Pazzi: “Igor ha affratellato i ferraresi”

di Redazione | 1 min

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“Ogni estremo di male un bene annuncia”. Roberto Pazzi, ospite al programma di Rai 3 Agorà, cita Umberto Saba per spiegare quello che a suo avviso è stato “l’effetto Igor” sui ferraresi. L’occhio dello scrittore non ha potuto fare a meno di notare come per le strade della città le tragiche vicende legate alla latitanza del criminale abbiano portato molti a rompere “l’individualismo normale della quotidianità”.

La scia di sangue lasciata da Igor/Ezechiele, la minaccia di quello che Pazzi definisce “il male” avrebbero “affratellato i ferraresi come solo la minaccia della piena del Po ha saputo fare in passato”. Una fuga, quella del criminale serbo, aiutata a giudizio di Roberto Pazzi, da una donna, “ci sono in questa vicenda tutti gli ingredienti per la scrittura di un romanzo sulla storia di questo eroe del male”.

E la fuga di Igor, aiutata o meno, su cui si è concentrata l’attenzione dei grandi media nazionali “ci ha fatto riscoprire la natura che abbiamo intorno” ha aggiunto Pazzi.  per quel che è successo nel Mezzano avrebbero dato risalto alla bellezza di un’area della Provincia “normalmente dimenticata dal nostro vivere di ogni giorno. Una natura rigogliosa e bellissima che ora è teatro della fuga di un malvivente, di cui torniamo ad accorgerci soltanto ora”.

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