Politica
7 Aprile 2017
Nessun problema dalle ipoteche. Dubbi nell'opposizione. Rendine (Gol): "Ho l'impressione che si tratti di una Idrovia-bis, i soldi spesi saranno di più di quelli incamerati"

Palaspecchi verso il recupero. Tagliani: “Restituiamo dignità ai cittadini”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Giornata cruciale per il futuro del Palaspecchi. In commissione si è discusso, a lungo, sulla delibera che porterà al recupero dell’ex direzionale di via Beethoven, in vista dell’approvazione prevista nel consiglio comunale di lunedì.

Il progetto va avanti nonostante le rimostranze dell’opposizione che chiede un rinvio della trattazione per avere più tempo per approfondire gli atti. Ma, dopo 30 anni di problemi degradanti, sembra che non ci sia più il tempo per tergiversare.

“Questo atto è un momento cardine dell’azione amministrativa che chiude una vicenda nata da un clamoroso errore politico e urbanistico e che comporta un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione, restituendo dignità ai cittadini” commenta il sindaco Tiziano Tagliani che si dice “sereno” nell’assumersi questo onere perché è “l’unica soluzione per garantire la riqualificazione del Palaspecchi“.

La serenità della giunta non viene smossa dagli esposti all’Agenzia delle Entrate e alla Corte dei Conti perché la delibera, che comporta una variazione di bilancio, “ha ottenuto il parere favorevole dei revisori dei conti” fa sapere l’assessore al Bilancio Luca Vaccari. Non preoccupano neanche le ipoteche sull’immobile e sulla parte della palazzina già demolita in quanto, come ribadito dall’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari, “il fondo immobiliare non può ricevere beni ipotecati e quindi la parte del complesso che conferirà nel fondo verrà sgravata dalle ipoteche”.

Se la libertà dalle ipoteche si avrà a maggio, con la firma a Roma per la costituzione del fondo che assegnerà al Comune di Ferrara la proprietà di una parte dell’immobile (la torre est) e circa 4 milioni di euro per la sua ristrutturazione e destinazione pubblica (comando della polizia municipale e delegazione ex circoscrizione sud), come funziona per la particella già abbattuta nei giorni scorsi?

Non è un problema nostro ma tra la proprietà e la banca – replica Fusari ai dubbi dei consiglieri di opposizione -. Ferrara 2007 ha richiesto un titolo edilizio per la demolizione e noi abbiamo rilasciato la Scia (segnalazione certificata di inizio attività, ndr). La procedura è stata inoltrata anche alla Banca Popolare di Bari, inoltre questa particella rientra tra le aree che verranno trasferite dalla proprietà al fondo e poi al Comune perché ospiterà una centrale di Hera per il teleriscaldamento. Abbiamo già pronta la Scia anche per i prossimi lavori”.

Un’operazione, quella per la riqualificazione con l’ormai noto progetto di social housing, dal costo di 40 milioni di euro, finanziati per l’80% dalla Cassa Depositi e Prestiti e il restante da Acer (3 milioni), Intercantieri Vittadello (2 milioni) e Ferrara 2007 (un milione). Sono gli enti che già nel 2014 hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per procedere col progetto di residenza sociale tramite il fondo Investimenti per l’Abitare (Fia) della Cdp. A gestire il fondo sarà la società Investire, l’unica che ha risposto al bando.

Una cronistoria, partita nel 2011 con l’approvazione della variante urbanistica per il piano di recupero pubblico dell’immobile “che non ha avuto neanche un voto contrario in consiglio comunale” ricorda Tagliani, che arriva fino ad oggi. La soluzione definitiva è quella della cessione anticipata di una parte del complesso al Comune e, contestualmente, di un bonifico da 4 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione. La necessaria variazione al bilancio serve appunto per accogliere queste somme.

La discussione in commissione fa scoccare qualche scintilla. Francesco Rendine (Gol) ha “l’impressione che si tratti di una Idrovia-bis, partita con tanti soldi dei fondi ma facendo i conti senza l’oste: questa operazione su carta non appare fattibile perché i soldi spesi saranno di più di quelli incamerati“. Matteo Fornasini (FI) contesta invece il “fare affari con chi ha problemi tributari (il proprietario Parnasi, ndr) che deve ancora dei soldi al Comune”.

Su questo punto “sta procedendo Equitalia – interviene Vaccari – per la tutela del credito comunale. Su suggerimento dei revisori, per ricevere il corrispettivo che siamo chiamati a pretendere vedremo se sollecitare Equitalia a iscrivere una ipoteca di secondo grado sui beni residui di Parnasi“. Tra questi beni rientrano gli stralci del Palaspecchi che rimarranno di proprietà di Ferrara 2007 e che, a detta di Tagliani, “acquisteranno un valore solo dopo la riqualificazione delle aree affidate al Comune, altrimenti quella roba lì non vale niente”.

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