Lettere al Direttore
28 Febbraio 2017

Il pulsante antirapina

di Redazione | 6 min

Questa mattina, vagabondando per il “listone”, mi sono fermato a chiacchierare con uno dei negozianti. Questo signore stava aprendo proprio in quel momento la lettera di ASCOM che contiene il famoso opuscolo “Cosa fare in caso di rapina” e, sollecitato da quell’arrivo, ha cominciato a raccontarmi dell’aggressione al titolare del ristorante “Le Querce” di cui abbiamo avuto notizia proprio ieri. Quando ho fatto notare che la migliore difesa nei confronti dei rapinatori è… un apposito sistema di allarme antirapina, mi ha chiesto cosa fosse. Rispondo qui di seguito, così tutti gli interessati possono entrare in possesso di queste informazioni.

Quasi tutti i sistemi di allarme antifurto disponibili sul mercato sono dotati di una funzionalità chiamata “allarme antirapina”. In pratica, basta premere un apposito pulsante che si trova sul telecomando del sistema di allarme per far scattare l’allarme esattamente come se un ladro avesse appena sfondato una finestra: la sirena di allarme inizia a suonare, il combinatore telefonico automatico inizia a chiamare una dopo l’altra tutte le persone che deve chiamare, lo stesso combinatore telefonico invia uno o più SMS con una richiesta di soccorso alle persone che devono essere contattate e via dicendo. Insomma: si preme un pulsante e si scatena il finimondo. Questa funzionalità antirapina è presente anche su quasi tutti i sistemi di allarme “senza fili” (“wireless”) “in kit” di produzione cinese che si possono acquistare nei negozi di bricolage con cifre che vanno dai 70 – 80 euro fino ai 300 – 400 euro. Questi sistemi possono essere installati da soli in un paio d’ore (senza nemmeno dover leggere il manuale in cinese…).

In alcuni casi, tuttavia, un sistema di allarme non può proprio essere installato. Si pensi, per esempio, a chi gestisce una bancarella od un’altra attività mobile di questo tipo. Per questo tipo di esigenze, da alcuni anni a questa parte è possibile usare un normale “smartphone” (Android o iPhone) ed un apposito dispositivo chiamato “pulsante di allarme bluetooth” (“Bluetooth Button” o “Bluetooth Alert Button”). Questo “pulsante” è un piccolo dispositivo, molto simile ad un normale ciondolo portachiavi, che contiene un pulsante. Basta tenere premuto questo pulsante per qualche secondo e lo smartphone a cui esso è collegato inizia ad inviare silenziosamente SMS, messaggi di posta elettronica o chiamate voce a tutti i numeri presenti in un apposito elenco. Dall’altra parte del filo, chi riceve l’SMS di richiesta di soccorso da quello specifico numero sente suonare un’apposita sirena (molto meno rumorosa di quelle dei veri sistemi di allarme, ovviamente, ma comunque impossibile da ignorare). L’SMS contiene tutte le informazioni disponibili: chi ha inviato la richiesta, quando, da quale posizione geografica (ottenuta dal GPS) e via dicendo. Tenete presente che questi sistemi possono avvisare per SMS quattro o cinque persone diverse nel giro di un paio di secondi.

L’uso di questi dispositivi è abbastanza semplice: chi vuole premunirsi contro una possibile rapina deve solo prendere accordi con i destinatari delle sue chiamate telefoniche ed istruire queste persone sulla procedura da seguire quando ricevono una richiesta di soccorso. Ovviamente, non avrebbe nessun senso usare questi SMS per avvisare un amico fidato che però si trova abitualmente a decine di chilometri di distanza. Bisogna usarli per avvisare, per esempio, gli altri esercenti che normalmente si trovano nella stessa zona, cioè le persone che possono “dare un’occhiata” e decidere se sia il caso di chiamare la Polizia o di intervenire in altro modo.

Funzionano?

Dipende. Se con la domanda “Ma questo aggeggio, funziona davvero?” si intende “Se io premo il pulsante, si materializzano magicamente sulla porta del mio negozio tre giganteschi agenti di Polizia, armati ed in uniforme, che massacrano di botte il malcapitato rapinatore senza pensarci due volte?”, allora la risposta è “no”. Non è stato ancora inventato il teletrasporto.

Se con questa domanda si intende “Se io premo il pulsante, riesco davvero a chiedere silenziosamente aiuto a più persone che si trovano nelle vicinanze e che possono venire in mio soccorso, basandosi su una procedura concordata in precedenza?” allora la risposta è “si”.

L’efficacia di questi dispositivi dipende soprattuto dalla procedura che viene concordata con i soccorritori. Quando ricevono una richiesta di aiuto, i soccorritori devono soprattutto verificare che si tratti di un allarme fondato – ad esempio avvicinandosi all’esercizio da cui proviene l’allarme per controllare visivamente cosa sta succedendo – e, se l’allarme è fondato, devono chiamare la Polizia. Il loro ruolo è soprattutto quello di agire da intermediari tra la vittima e le Forze dell’Ordine perché la Polizia non può ancora ricevere richieste di aiuto via SMS e perché gli smartphone (per varie ragioni) non potranno mai inviare messaggi audio preregistrati. Queste persone devono anche agire da testimoni “consapevoli” ed “intenzionali”, osservando la scena per cercare di memorizzare – o filmare – quanti più dettagli possibili. Questo è tutto ciò che devono fare ed anche tutto ciò che possono fare senza esporre sè stessi ed altre persone ad inutili rischi. Di conseguenza, questo è tutto ciò che si può umanamente chiedere loro.

Ovviamente, questo non può essere sufficiente per sventare una rapina. Tuttavia, in moltissimi casi questo è tutto ciò che è necessario fare per permettere alla Polizia di intercettare i rapinatori sulla loro via di fuga ed arrestarli in flagranza di reato. L’arresto in flagranza permette di celebrare il processo “per direttissima” (cioè in meno di 48 ore) e permette di sbattere in galera il rapinatore senza mai doverlo rimettere “a piede libero” (in attesa di giudizio). In buona sostanza: se si riesce ad arrestare il rapinatore in flagranza, quasi sempre si può avere la tanto agognata “certezza della pena” (e si possono avere indietro i soldi rubati).

Sul mercato esistono decine di modelli diversi di “bluetooth button” e di “alert button”. Alcuni sono semplici pulsanti in plastica nera, altri sono camuffati da gioielli e si indossano come collane o come braccialetti. In tutti i casi, questi dispositivi possono essere portati con sè sempre ed ovunque: in auto, in vacanza, in treno, di notte, all’estero, etc.

I due modelli più diffusi e più economici di Bluetooth Button sono il V.ALRT ed il FLIC. Il FLIC è nato come pulsante “multifunzione” fisso, da ancorare ad una scrivania od al bancone del negozio, e va configurato in modo particolare per questa applicazione. Il V.ALRT, invece, è un dispositivo mobile, concepito appositamente per la sicurezza, ed è già pronto all’uso. Se non avete mai usato un aggeggio come questo, è meglio che acquistiate un V.ALRT. Si possono trovare entrambi i modelli sul web usando Google Search. Li si può avere con 20 – 30 euro al pezzo, spese di spedizione incluse. In tutti i casi, questi dispositivi vengono gestiti da un’apposita “app” (gratuita) che deve essere installata sul telefono chiamante. La sirena di allarme sul telefono ricevente può essere creata usando una “notifica audio” (“audio notification”) adatta per quel particolare evento (SMS, email o chiamata voce provenienti da uno specifico smartphone) od usando una delle varie applicazioni aggiuntive di tipo “SMS alert”, “SMS Alarm” o “email alert” che permettono di assegnare una “sirena” particolare ad un messaggio proveniente da un numero specifico.

Se conoscete un po’ d’inglese, sul web potete trovare facilmente tutte le informazioni necessarie per acquistare e mettere in funzione il vostro sistema.

Alessandro Bottoni

PS: Nessuno vi impedisce di tenere a portata di mano anche una bomboletta di spray urticante al peperoncino. Sul web ed in molti negozi è possibile acquistare vari tipi di bombolette che possono essere tenute sotto il bancone (od in tasca) in modo del tutto legale, senza bisogno di chiedere nessun tipo di permesso. Queste bombolette lanciano il loro spruzzo fino a quattro o cinque metri di distanza, coprendo un’area grande quanto una finestra, e sono notoriamente efficacissime. Costano tra i 12 ed 30 euro. Cercate “spray al peperoncino” sul web e troverete tutte le informazioni del caso. Su YouTube potete trovare anche molti video che mostrano i loro effetti.

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