Sport
20 Febbraio 2017
Gioie e dolori hanno accomunato Ferrara allo stadio dell’Hellas durante la propria storia

Spal, la storia passa ancora da Verona

di Redazione | 3 min

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Chissà se Marcantonio Bentegodi, deus ex machina dello sport veronese nell’800, avrebbe immaginato di associare il proprio nome alla Ferrara calcistica così spesso. Non è un mistero che gli incroci tra Spal ed Hellas Verona siano sempre stati pregni di carica e significato, non fa eccezione la partita di oggi allo stadio ‘Bentegodi’ dove precisamente 2557 anime biancoazzurre proveranno a trascinare la squadra verso un’impresa epica.

Corsi e ricorsi storici evidenziano come la competizione tra queste due squadre abbia inizio agli albori del pallone nostrano, addirittura nel 1924. Altri tempi, quasi un altro sport forse e fu proprio l’Hellas ad imporsi per 8-1.

Venendo ad epoche più recenti, si nota come il ‘Bentegodi’ sia stato più volte il crocevia del destino spallino nel bene e nel male. Il picco si raggiunse nei primi anni 90’, dopo che il ‘fatal Verona’ sconfisse il Milan alla penultima giornata consegnando di fato lo scudetto al Napoli. Era la stagione 1990/91 ed era la prima Spal di Gibì Fabbri che proprio a Verona conquistò la promozione in C1 vincendo lo spareggio contro la Solbiatese grazie al rigore di Albiero.

Passò un anno ed i biancoazzurri si ritrovarono addirittura in serie B guidati dagli oltre ventimila presenti sugli spalti del ‘Paolo Mazza’. Si trattò di un entusiasmo tanto potente quanto fugace purtroppo per i colori biancoazzurri. L’annata 92/93 infatti fu amara e culminò con la retrocessione, dove ovviamente? Proprio a Verona dove la Spal vinse con un beffardo 1-2 reso però inutile dalla contemporanea vittoria della Fidelis Andria che si salvò.

Complessivamente dunque, nella serie cadetta lo scontro tra biancoazzurri ed Hellas conta quindici precedenti con un bilancio favorevole ai veneti che recita undici vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Da quell’inutile doppietta di Nappi ne è passata di acqua sotto i ponti e, solo di recente, la Spal ha potuto ritrovare la propria vera dimensione grazie allo sforzo della famiglia Colombarini e del presidente Mattioli. Quella di lunedì sarà una celebrazione di come i biancoazzurri siano tornati ad essere ben presenti sulla mappa del calcio italiano, dopo incessanti vicissitudini che ne hanno intaccato l’ultimo decennio.

Quella di oggi sarà una sfida particolarissima anche per la famiglia Zigoni dove Gianmarco, attaccante spallino, sarà chiamato a segnare alla squadra che ha come idolo il padre Gianfranco. L’ex centrocampista nativo di Oderzo ha fatto piangere Ferrara in serie A più volte a partire dagli anni 60’ quando vestiva la maglia della Juventus. Tra i diversi gol che mise a segno allora agli estensi, va ricordato quello con cui la Juventus espugnò il ‘Paolo Mazza’ nel 1968 togliendo proprio alla Spal la massima serie per l’ultima volta e condannandola alla retrocessione. Venendo all’attualità la grande sfida di domani vedrà affrontarsi i due attacchi più prolifici del campionato: l’Hellas dal canto suo può sfoderare il capocannoniere autore di diciassette gol fino ad ora ovvero Gianpaolo Pazzini, mentre la Spal è una vera cooperativa del gol. Quella di mister Semplici infatti è la compagine che ha mandato a segno più giocatori di tutti in serie B, ben quindici considerando anche i ceduti Cerri e Beghetto. Chi tra i biancoazzurri ha avuto subito un impatto esplosivo è stato Sergio Floccari autore di tre gol in quattro partite, confermando tutta la sua efficacia in un campionato che mai lo aveva visto protagonista. Sarà dunque una grande sfida anche tra due bomber che hanno masticato anni di serie A ed ora sono al centro del progetto in ambiziose realtà di cadetteria.

Ci sono dunque tutti gli ingredienti per rendere, quella di oggi, una partita speciale che può lanciare la Spal verso un sogno inimmaginabile passando ancora, inesorabilmente, per il ‘Marcantonio Bentegodi’.

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