Spettacoli
15 Gennaio 2017
L'attore comico al Teatro comunale in un monologo fatto di riflessioni e battute sulle generazioni

‘Io ci sarò’, Giacobazzi da ridere nei panni di genitore e nonno

di Redazione | 2 min

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(foto di Riccardo Scardovelli)

di Carolina Fiorini

“Amore mio” e “tesoro” sono gli intercalare continui che reggono le fila dei pensieri di Giuseppe Giacobazzi, ritornato sul palcoscenico in un’imperdibile tappa al Teatro Comunale di Ferrara venerdì 13 gennaio.

“Io ci sarò” è uno spettacolo in cui il comico attore pone una lunga riflessione su se stesso, sul suo lavoro, sul suo futuro e, soprattutto, sulla sua responsabilità più grande: quella di genitore.

È un dialogo monologo e un videomessaggio che l’artista intende condividere col pubblico presente, ma che rivolge anche a una nipote immaginaria tentando di mettere in comunicazione due generazioni interposte. Il tutto, ovviamente, esternato con il suo stile e con le sue battute: sold out e oltre due ore di spettacolo su un palco minimale che ha conquistato il pubblico, confermando l’attore romagnolo come il migliore monologhista comico contemporaneo.

Nello spettacolo – di e con Andrea Sasdelli, con la collaborazione ai testi di Carlo Negri e reso possibile grazie a Caos Organizzazione Spettacoli – Giacobazzi si cala nelle vesti del nonno attraverso un percorso fatto degli eroi di ieri, cercando di comprendere gli eroi di oggi.

L’attenzione del comico si sposta dai ricordi della sua infanzia al mondo delle tecnologie odierne, agli eroi dei fumetti e all’infinito repertorio musicale che scandisce il tempo nella vita di ognuno, segnandone i ricordi più significativi.

Sullo sfondo una semplice panchina e lo scenario di una ferrovia e, proprio attraverso quei binari, Giacobazzi sembra proiettarsi per andare a scoprire il suo futuro e quello delle generazioni che verranno dopo di lui, la generazione dei figli e dei figli dei suoi figli.

Sul finale “Father and son” di Cat Stevens viene sorprendentemente intonata da Giacobazzi ora trasformatosi in cantante e chitarrista. Oltre due ore di spettacolo e intrattenimento in cui riflessioni, sorprese e risate a crepapelle rapiscono il pubblico sino al punto da trattenere il fiato.

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