Eventi e cultura
4 Giugno 2010
Domani lezione dell'esperto Paolo Ganz alla Scuola di Musica Moderna

Seminario di armonica diatonica

di Redazione | 6 min

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Paolo Ganz

Domani pomeriggio, dalle ore 15 alle 17, presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara al Barco (via del Commercio, 50) Paolo Ganz terrà un seminario sull’armonica diatonica (blues); l’ingresso è gratuito per i soci dell’Associazione Musicisti di Ferrara e per gli esterni ha un costo di 15 euro. 
L’armonica, forse lo strumento più diffuso del Mondo, ripercorre la sua strada, il suo sviluppo, la sua inconclusa epopea attraverso le parole di Paolo ‘Catfish’ Ganz, i suoi ricordi, la narrazione frizzante e tagliente dei suoi inizi di musicista, insegnante e scrittore. Dalla sua nascita all’incoronazione di strumento principe del Blues, Mr Catfish farà rivivere la poetica di questo piccolo, affascinante e misterioso strumento, raccontando di miti, eroi e gente comune. L’incontro si articolerà in diversi capitoli dedicati ai tipi di strumento, le tecniche di base, gli armonicisti storici, le modifiche, l’amplificazione, la presenza sul palco, i folklorismi e molto altro. Mr Catfish, forte dell’esperienza di più di trent’anni trascorsi ‘con l’armonica in tasca’, ci guiderà con maturità, competenza e ironia tra le secche dell’ “altrui suonare” verso quell’isola magica di poesia e mito che si nasconde nel suono di ogni ancia.

Alcuni argomenti:
Armonica diatonica, l’isola misteriosa: nascita, diffusione, struttura, caratteristiche, vita morte e (rari) miracoli, Maestri e stilisti, limiti riconosciuti e da riconoscere
Studio, metodistica, corsi: tecniche base, necessarie, indispensabili, importanti, relative, superflue. Il suono, il ruolo
‘Out of the Box’ Vs. Custom: Come sta o modificata? E’ così importante? La nostra scelta, la nostra politica. Poesia di uno strumento
Armonicisti a muso duro: Etichetta, etica, ruoli e miserie dell’armonicista moderno. Suonare o non suonare: il valore del grande assente. Pelle, occhiali e brillantina, dagli anni ’70 ad oggi
Il mito dell’armonica: storie, racconti, gesta funamboliche, valore apotropaico, scaramantico e propiziatorio, l’armonica e i suoi folklorismi dalla notte del Blues a un prossimo futuro (verso l’infinito e oltre)
Amplificazione e microfoni: acustica, semi–acustica o amplificata? Tutto, ma proprio tutto quello che NON dobbiamo sapere. Attrezzatura minima, attrezzatura massima. Vie di mezzo. Buon senso
Armonica diatonica: le ragioni di un amore, erotismo e pornografia dell’armonica.

Paolo Ganz nasce a Venezia nel 1957 ed è sensibile alla musica sin da piccolo, forse proprio per via di quella Bravi Alpini trovata in regalo dentro una calza della Befana o, forse, ascoltando la musica che “trapelava” dalle carbonare (ex magazzini di carbone adibite a locali dove si faceva musica). 

All’età di tredici anni il brano di John Lennon “Love Me Do” fa scattare in Lui un chiaro e istintivo interesse per l’armonica. Capisce che una Bravi Alpini non è adatta al suo scopo (a meno che non avesse voluto suonare musica tirolese), così comincia una lenta, progressiva e frustrante ricerca di armoniche. Nel frattempo la chitarra (strumento più popolare e la cui tecnica era più attingibile da innumerevoli fonti tecniche e culturali) diventa il suo strumento anche se l’armonica continua ad urlare dal profondo più negro del suo cuore.

Un giorno apprende dell’esistenza di un metodo per armonica: “Blues Harp”, scritto da Tony ‘Little Sun’ Glover nel 1965. Inizia proprio qui il vero sodalizio tra Paolo e Mr. Blues, un vero e proprio percorso didattico e culturale in cui, finalmente, l’armonica blues comincia ad assumere una forma più definita.

A metà degli anni ’70, una caserma Friulana nella quale ha prestato servizio militare, diventa il suo primo laboratorio di blues e con una Special 20 in D abbozza i primi passi. In seguito, allestisce, in un capannone in disuso tra i docks del porto di Venezia, la sua sala prove dove nascono le prime formazioni.
I compagni di ventura variano di continuo, chi per un motivo chi per l’altro, ma Paolo è inarrestabile e accresce la sua popolarità: “Catfish” ormai è on the road.
Qualche anno dopo scommetterà il tutto per tutto incidendo il suo primo Demo (o “nastrino”) di sei brani, distribuito in ogni dove.
La coraggiosa impresa di Paolo (in barba agli scettici), è premiata. Il Demo arriva, per caso, nelle mani della Bèrben di Ancona che gli chiede di realizzare un piccolo metodo per Armonica che si rivelerà in seguito più grande e più completo del previsto. Nell’86 viene pubblicato il primo di una serie di metodi italiani per armonica e chitarra Blues! Un grande successo, un evento che ha condizionato e stimolato Paolo in tutto il suo percorso artistico. Come egli stesso ha dichiarato: “Forse senza quella proposta dell’Editore starei ancora baloccandomi con la mia Special 20…”. Il successo dei metodi coinvolge il maestro Ganz in una serie di seminari in tutta la penisola; per gli allievi residenti nelle città più lontane, escogita un particolare sistema con dispense di lezioni a distanza.

Il suo primo disco risale ad un anno prima della pubblicazione del metodo e si intitola “Blues Feeling”. Nell’86 incide “City Records”; nell’87 “Blues’n’Blues”; nell’88 “Blowin’ the Blues”; nel ’91 “Don’t play me cheap”; in un decennio di grande impegno.
Oltre ad insegnare, Paolo “presta” la sua armonica a molti artisti tra i quali R. Zappa, S. Zabeo, Groovers, Dharma, Orchestra Città di Brescia ed altri. E’ chiamato a registrare le colonne sonore dei films di Francesco Nuti: “Caruso Pascosky”, “Willy Signori”, “Donne con le Gonne”, “Billy” e “Tutta colpa del Paradiso”. Partecipa anche a trasmissioni televisive e radiofoniche come “D.O.C.”, “Biglietto d’Ingresso”, “Un Certo Discorso”, “Sanremo Blues” e Rai Stereonotte. Con la sua vecchia Renault 18 stracarica, Paolo calca praticamente i palchi di tutto il nord est e di gran parte del resto d’Italia. 
Tra gli amici a cui Paolo è profondamente legato ricordiamo il compianto Guido Toffoletti (suo grande mentore) e il fedele chitarrista/bassista Alex Pezzolla.
Incredibile a pensarsi ma, dopo aver suonato blues disperatamente per tutta una vita, nel 1995 Paolo smette all’improvviso e senza rimpianti… per la stanchezza di frequentare, in forma “coatta”, locali, critici e promoter; deluso forse da un ambiente disattento e superficiale ma soprattutto per rispetto verso il Blues e per se stesso, come se non riuscisse più ad esprimersi fino in fondo. Si dedica quindi all’altra sua passione, la montagna.
Per qualche tempo va a vivere in un piccolo villaggio ai bordi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. intraprende un percorso legato alla musica irlandese suonando mandolino e tenor banjo e registrando anche un cd. Tutto sembra ormai superato, ma quando a metà dei concerti impugna l’armonica per suonare un brano Blues, il pubblico acclama di più che nel resto del repertorio, quasi a reclamare il bluesman Ganz.

Dopo sette anni Alex Pezzolla incontra Paolo dal barbiere e con la stessa strategia che i due adottavano in passato per convincere vecchi amici musicisti a suonare con loro, rievoca il PapaLeg che c’è in Paolo riportando “Catfish” sulle vie del Blues. Rispolverata la vecchia scatola di sigari contenente il suo set di “Marine Band”, forma i Mrs.Sippy e registra nel 2003 “Staryje Doroghi” (che in lingua polacca significa “Vecchie Strade”, in omaggio allo scrittore Primo Levi) partecipano alla nota manifestazione “Harmonicando”, festival interamente dedicato all’armonica tornando, di fatto, sulla strada.

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