
Stefano Calderoni
La Camera ha approvato, nei giorni scorsi, un emendamento al Decreto fiscale che esonera i piccoli agricoltori di montagna dalla comunicazione trimestrale delle fatture di vendita e d’acquisto – il cosiddetto “Spesometro” – diventata obbligatoria a partire dal 2013 per tutte le attività produttive, comprese quelle agricole.
Una misura che però non soddisfa pienamente la Confederazione Italiana Agricoltori che negli ultimi mesi ha appoggiato l’Ordine del Giorno dei parlamentari Cenni, Fiorio e Terrosi rivolto al Governo, per chiedere appunto di “sburocratizzare” in maniera totale e significativa gli adempimenti fiscali delle imprese. Se l’esonero delle aziende in zone considerate “svantaggiate” è, infatti, un primo passo verso la semplificazione burocratica, la strada per l’eliminazione dello Spesometro e di altri oneri burocratici che gravano pesantemente sulle aziende è ancora molto lunga.
Secondo Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Agricoltori Italiani Ferrara serve una vera e propria rivoluzione contro l’eccesso di burocrazia. «Lo strumento dello Spesometro, entrato in vigore per assicurare il versamento dell’Iva da parte delle aziende – evidenzia Calderoni – non solo è inutile per la lotta all’evasione fiscale ma porta addirittura discredito nella Pubblica amministrazione che è costretta a compiere un’attività obiettivamente vessatoria. Questo meccanismo, che peraltro non ha eguali in tutta Europa non serve, dunque, a risolvere il problema dell’evasione ed oltretutto è oneroso perché comporta un aggravio di servizio per le imprese e dannoso perché determina molta insofferenza fra i piccoli agricoltori. La sua inutilità è, peraltro, molto concreta: le aziende che hanno un volume d’affari non superiore a 7 mila euro sono esonerate dalla tenuta della contabilità Iva e i controlli alle fatture possono essere eseguiti semplicemente analizzando i dati presenti nelle comunicazioni dei rispettivi fornitori e clienti. Certo non serve un controllo trimestrale che va ad aggiungersi alla già gravosa dichiarazione annuale oggi in vigore. Noi chiediamo che l’esonero dalla spesometro sia esteso a tutte le piccole aziende, indipendentemente dalla loro collocazione geografica. Perché è vero che ci sono zone particolarmente “svantaggiate” dove è più difficile e oneroso fare agricoltura, ma questa distinzione è ormai superflua perché le piccole aziende di pianura con l’attuale situazione economica, non possono certo essere considerate “avvantaggiate””.
“Inoltre sarà importante – conclude Calderoni – che nei prossimi mesi si lavori in maniera serrata per sostenere una forte semplificazione di tutti gli oneri, da quelli fiscali a quelli per la richiesta di contributi e partecipazione ai Bandi di finanziamento. Perché la vera rivoluzione del settore deve necessariamente partire da un sistema dove la pubblica amministrazione utilizza strumenti di controllo adeguati e corretti ma che non siano però “nemici” dello sviluppo e del futuro dell’agricoltura.»
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