Comacchio
24 Novembre 2016
Accessibilità e aria aperta sono le nuove parole d'ordine. Solo un nemico: la burocrazia

Comacchio punta al turismo en plein air

di Redazione | 3 min

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comacchio 1di Giuseppe Malatesta

Comacchio. Si è parlato a lungo di turismo en plein air, di potenzialità del territorio e delle misure di sostegno alle imprese del settore nel corso della tavola rotonda promossa a Palazzo Bellini da Visit Comacchio, Ascom Ferrara e dagli enti coinvolti nel progetto di sviluppo turistico del Delta del Po. Tra gli interventi attesi anche quello del ministro Dario Franceschini, di fatto assente per un consiglio straordinario dei ministri.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco comacchiese Marco Fabbri, è Ted Tomasi (Visit Comacchio) ad avviare il dibattito con i dati che riportano un aumento del 163% delle presenze nell’ultimo biennio per quanto riguarda le vacanze all’aria aperta. A sostegno di questi numeri anche il report presentato dalla ricercatrice Valeria Minghetti (Cà Foscari), che quantifica in oltre 790 milioni le presenze europee e rileva come l’Italia sia ormai quarta destinazione preferita in Europa e prima per i turisti tedeschi, danesi e austriaci.

“Siamo fiduciosi sulla sinergia pubblico – privato – ha aggiunto Tomasi – e consapevoli di trovarci ad un bivio che potrebbe condurre al grande salto solo se manteniamo una coerenza di obiettivi e se la pubblica amministrazione sostiene le imprese”. Per Gianfranco Vitali (Ascom Comacchio) il sostegno a vecchie e nuove imprese dovrebbe tradursi nella possibilità di allungare la stagione turistica e di conseguenza il volume occupazionale dei dipendenti.

“Ad ottobre abbiamo registrato un inaspettato incremento delle presenze di cui hanno beneficiato le attività ancora aperte. La nostra sfida – afferma Vitali – si gioca sulle alternative alla balneazione: il turismo è cambiato tantissimo, volgiamo lo sguardo all’entroterra e alle nicchie”. Augurandosi entro il 2020 il raddoppio della stagione ad 8 mesi, Vitali auspica inoltre ad un “modello turistico inclusivo che abbia valore sociale oltre che economico: penso ad esempio viaggia con animali al seguito, ai single o alle persone affette da disabilità”.

Un mercato potenziale, quello del turismo accessibile, pari a 12 milioni di euro solo in Italia. “Fatto di turisti molto fedeli ed esigenti – commenta Roberto Vitali di Village4all – questo mercato si accoglie classificando le strutture e lavorando sulla qualità dell’offerta, andando oltre l’abbattimento delle barriere architettoniche e compiendo uno sforzo anche culturale”.

Da Maurizio Vianello (Federcamping), prima che la parola passi alle istituzioni, la denuncia rabbiosa sulla “burocrazia alienante” in cui si imbattono soprattutto gli imprenditori del turismo all’aria aperta. “La nostre ambizioni sono costantemente ostacolate da una diffusa cultura anti-impresa radicata negli interpreti delle istituzioni. Non si può pensare di attirare così risorse straniere. A Comacchio – conclude Vianello – ritrovo un turismo visto anche dalle istituzioni come volano dello sviluppo e non come ostacolo, è una rara ed eccellente eccellenza”.

Gli danno ragione il presidente della provincia Tiziano Tagliani, che promette di farsi carico del problema, e l’assessore regionale Andrea Corsini: “Il mostro della burocrazia assale anche noi, contiamo su un esito referendario che consenta di snellire il quadro normativo. Credo sia inoltre necessario – commenta Corsini – che per il turismo il Governo centrale si faccia carico di alcune competenze e di funzioni che se centralizzate saranno più efficaci”.

Riguardo la città lagunare, Corsini parla di “progettualità vincenti”, annunciando il contributo di 2,4 milioni di euro (il più alto previsto dal bando regionale che ne prevedeva 32) ottenuto per il progetto di riqualificazione delle valli. “Sulle risorse siamo sempre molto insistenti, quasi asfissianti con il Ministero e con Franceschini, che ci ha assicurato entro i prossimi mesi contributi importanti per i progetti previsti nel contratto di sviluppo”.

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