Politica
23 Novembre 2016
Il vicesindaco interviene dopo l'esposto alla Corte dei Conti da parte di Forza Italia, ma manca qualcosa

Ex Magazzini Savonuzzi, Maisto risponde a metà

di Redazione | 4 min

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palazzo Savonuzzi Una risposta a metà, che tratta da una parte dell’opportunità di affidare a basso canone un edificio ristrutturato – gli ex Magazzini Savonuzzi – a un consorzio di imprese nel difficile quartiere Giardino, ma che dall’altra parte non prende in considerazione altri aspetti economici dubbi.

Il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto replica a Forza Italia che sabato scorso aveva annunciato un esposto alla Corte dei Conti – protocollato martedì mattina – per un presunto danno erariale in merito alla concessione di una porzione dell’immobile al consorzio Wunderkammer a un canone considerato decisamente fuori mercato: 2mila euro all’anno. Wunderkammer, lo ricordiamo, vinse un bando nel 2012.

La risposta di Maisto. “Se fosse solo questione di mercato immobiliare e di canoni di locazione – scrive Maisto in una nota – potremmo limitarci a rispondere che il quartiere sul quale insistono i Magazzini Savonuzzi abbonda di immobili delle più varie tipologie desolatamente vuoti, sfitti da anni a causa della perdurante crisi, e che la gara a chi ‘spara’ il canone di locazione più alto non ci interessa”. A suo favore gioca la gara andata deserta (o quasi, ci fu un’offerta, ma non rispettava i criteri minimi) con canone annuo da 6mila euro, anche questo però considerato troppo basso da Forza Italia che invece – tramite una propria indagine di mercato – ritiene che potrebbe fruttare ben 20mila euro, dieci volte il valore introitato oggi dal Comune.

“Ma non è solo questo – prosegue il vicesindaco – perché l’immobile di cui si parla, nonostante costituisca spesso oggetto di interesse da parte delle opposizioni, svolge una funzione che evidentemente sfugge loro e che va bene al di là di quella meramente locatizia. I Magazzini Savonuzzi, e le associazioni che in essi hanno sede (nello specifico l’Aps Basso Profilo che, facendo parte del consorzio Wunderkammer, tramite regolare partecipazione ad un bando pubblico, è assegnataria dei locali al piano terra), costituiscono uno dei soggetti più attivi nel e sul quartiere Guardino, oggetto, come tutti sanno, di una attenta e partecipata operazione di rigenerazione urbana. È bene ricordare che: la rigenerazione urbana, ancorché molto di moda, non è una ricetta facile e spendibile; è fatta di aspetti materiali (la riqualificazione di spazi aperti e di immobili altrimenti vuoti), di aspetti immateriali (coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, comunicazione, iniziative) e di professionalità specifiche e ben qualificate.  Ferrara è riconosciuta in tutta Italia e oltre, nel circuito delle città che affrontano tematiche urbanistiche di rigenerazione, come esempio di buone pratiche rigenerative: Factory Grisù (dove il bando però è arrivato solo anni dopo l’avvio e solo ‘grazie’ alla Regione che mette i soldi per gli interventi di miglioramento, ndr), Verdi, Wunderkammer, Ferrara Off. Il quartiere Giardino – continua Maisto – il cui recupero ad una situazione di normalità è obiettivo primario dell’azione di questa Amministrazione, necessita di cura e attenzione, di cittadinanza attiva e di riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei residenti. Affidare spazi, tramite percorsi legittimi e trasparenti, a soggetti che elaborino, progettino ed esercitino quella funzione sussidiaria necessaria all’esercizio dell’attività amministrativa è una scelta politica che rivendichiamo. Un immobile vuoto, con stanze che si riempiono in alcune occasioni a fronte di un cospicuo affitto, non darà mai lo stesso risultato di un immobile a canone agevolato assegnato a soggetti che quell’immobile lo fanno vivere ogni giorno e, con esso, lo spazio circostante”.

Il quesito tralasciato. Bene. L’affidamento di un immobile comunale a terzi – soprattutto se effettuato tramite un regolare bando pubblico – rientra in una sfera di discrezionalità della pubblica amministrazione ed è funzionale al perseguimento delle sue politiche e dei suoi obiettivi. Ma rimane il fatto che Maisto non risponde all’altro rilievo sollevato da Forza Italia, che non ha a che fare con il mercato degli affitti e con i mancati introiti potenziali – e tutti da dimostrare – per il Comune: ovvero il pagamento al consorzio dell’affitto degli spazi al piano terra per quattro giorni, per la realizzazione di un’esposizione nell’ambito del progetto “Lowaste Market Place”. Il vicesindaco non ne fa menzione ma forse è la critica più importante mossa dai consiglieri di opposizione: nel 2014 il Comune pagò 4mila euro a Wunderkammer per l’affitto della sala (che da tariffario del Consorzio viene 420 euro al giorno) e l’allestimento dell’esposizione, tutto ciò nonostante nel contratto di locazione il Comune stesso si sia riservato 10 giornate all’anno per l’organizzazione di eventi propri.

In altre parole: il Comune, oltre ad aver ristrutturato l’immobile a proprie spese e averlo dato in concessione ad un canone molto favorevole, è come se avesse ‘pagato un subaffitto al proprio affittuario’, spendendo per quattro giorni il doppio di quanto abbia ricevuto in un anno, per di più senza avvalersi (almeno in apparenza) della riserva prevista dal contratto. “È evidente – afferma il consigliere di Forza Italia Matto Fornasini, contattato da Estense.com – che se si specifica tale riserva di utilizzo di 10 giornate della sala è da intendersi un utilizzo senza oneri da parte del Comune visto che è il Comune il proprietario dell’immobile. Diversamente non si comprende il motivo di tale specificazione visto che chiunque può noleggiare la sala pagando il canone previsto”.

Su questo punto una risposta e un po’ di chiarezza non avrebbero fatto male.

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