Il 25 novembre di Ferrara porta in strada rabbia e richieste
Arrivano in tante, centinaia, nella Giornata contro la violenza sulle donne: giovani e giovanissime, studentesse, lavoratrici precarie, persone trans, ragazzi solidali
Arrivano in tante, centinaia, nella Giornata contro la violenza sulle donne: giovani e giovanissime, studentesse, lavoratrici precarie, persone trans, ragazzi solidali
In un’informativa alla quarta commissione, la direttrice generale Ausl Ferrara ha fornito i dati sulla gestione della sanità nel penitenziario ferrarese
Pauroso incidente su via Virgiliana, al passaggio a livello che si trova all'altezza della torre Senetica. A scontrarsi un treno regionale che procedeva sulla linea che porta a Suzzarra e un camion bisarca
“Non con il mio voto”. Così Marzia Marchi, consigliera del Movimento 5 stelle, è intervenuta in merito alla variazione di bilancio con cui il Consiglio comunale ha assegnato 1,2 milioni di euro al Teatro comunale per la realizzazione dei concerti di Vasco Rossi
Solidarietà unanime a Copma del Consiglio comunale di Ferrara che ha votato la mozione presentata da Francesco Rendine (Civica Fabbri)
“Sbarrare la strada con blocchi stradali contro persone deboli e indifese, donne e bambini in fuga da guerre e miseria, è un atto inquietante ed inaccettabile. Ma non dobbiamo fermarci alla denuncia, dobbiamo capire perché ciò sta accadendo: queste cose non accadono per caso”. E’ la reazione e il commento a caldo di Cécile Kyenge, eurodeputato ed ex ministro dell’integrazione del Governo Letta, alla notizia delle barricate anti migranti dei cittadini di Gorino.
“L’Italia – ha continuato Kyenge – non è questa, questa manifestazione di paura non è espressione del sentimento comune degli italiani che rimane solidale. Questa grave manifestazione di chiusura e paura verso donne e bambini che non possono rappresentare un minaccia è figlia della propaganda d’odio, dell’azione di veri e propri incendiari all’opera per lucrare ogni giorno elettoralmente sulle preoccupazioni delle persone. Le impronte digitali di questi incendiari all’opera non sono difficili da trovare fra chi è corso a stabilire un isterico parallelo fra questa manifestazione e gli anni della Resistenza. L’accoglienza diffusa dei rifugiati per piccoli gruppi, come si proponeva a Goro, funziona e non crea tensioni, se non ci si mettono di mezzo gli incendiari. Ne sono la riprova le tante comunità locali in tutta Italia dove questa accoglienza diffusa sta cominciando a funzionare da tempo”.
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