Lite tra contradaioli. Uno finisce al Sant’Anna
Un diverbio tra contrade storicamente rivali finisce con un uomo colpito all'orecchio che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona
Un diverbio tra contrade storicamente rivali finisce con un uomo colpito all'orecchio che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona
Era arrivato fino a Codigoro con la moglie per una tranquilla giornata di pesca. Rossano Bondioli, 74enne residente a Malalbergo in provincia di Bologna, è deceduto dopo che, lanciando la lenza, ha toccato con la canna da pesca il filo di un traliccio dell'alta tensione venendo fatalmente attraversato dalla scossa
Quasi duemila operatori impegnati durante l'arco di tutta la stagione calcistica. Al termine del Campionato di Calcio di serie C per la stagione 2024/2025, conclusosi il 17 maggio con la vittoria nella partita per i playout della Spal sul Milan Futuro, la Questura di Ferrara traccia un resoconto delle attività svolte
La scuola di Viale K in via Mura di Porta Po ha ospitato la presentazione del libro "Per un comunismo della cura" di Gian Andrea Franchi
Gli studenti saranno impegnati in un percorso di otto lezioni da 2 ore ciascuna in cui analizzeranno l’inquadramento normativo relativo all’uso di droghe pesanti, le conseguenze dello spaccio e dell’utilizzo di sostanze stupefacenti
Il tribunale di Rovigo
Il gup del tribunale di Rovigo, dopo oltre un’ora di camera di consiglio, ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Mauro Mantovani. L’ad degli Istituti Polesani di Ficarolo, ferrarese di 55 anni, era accusato di abuso d’ufficio ed esercizio abusivo della professione insieme ad altre sette persone (l’ex direttore generale dell’Ulss 18 Adriano Marcolongo, Domenica Lucianò, responsabile della struttura operativa dipartimentale dell’Ulss 18, Giampaolo Pecere, dirigente medico, Raffaele Geraci, dirigente al distretto sociosanitario e con incarichi legati alla valutazione dei bisogni sanitari, Michele Maglio, dirigente regionale e responsabile della direzione servizi sociali della Regione Veneto, Manuela Baccarin, dirigente dei servizi sociali della Regione veneto per la non autosufficienza e Annalisa Basso, responsabile pro-tepore dell’ufficio residenzialità della Regione Veneto).
Durante l’udienza preliminare l’avvocato Marco Linguerri, che difende Mantovani assieme al collega Mario Bertolissi, hanno sostenuto come la struttura – specializzata nell’assistenza ai disabili psichici – sia stata sin dal 1996 regolarmente autorizzata dalla Regione come R.S.A. di riabilitazione e che l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento – contestati dal pm Sabrina Duò – non erano ancora materialmente intervenuti solo perché le grandi strutture, per decisione della stessa Regione, erano state, in una prima fase, escluse dal campo di applicazione della normativa.
Quanto al secondo capo di imputazione, lesercizio abusivo della professione, secondo Linguerri la carica di amministratore rivestita da Mantovani non integra l’esercizio di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato. L’attività dirigenziale di una R.S.A. Costituirebbe in sostanza una mera attività imprenditoriale per l’esercizio della quale non sono richiesti titoli abilitativi volti a certificare le competenze del suo amministratore, né l’iscrizione in un apposito albo.
L’avvocato Marco Linguerri
Motivazioni che, nonostante la procura insistesse per il rinvio a giudizio, così come Regione Veneto e Ulss 18 costituite parti civili, hanno convinto il giudice Alessandra Martinelli a pronunciarsi sulla non sussistenza dei fatti contestati, senza nemmeno l’esigenza di un approfondimento dibattimentale.
“Una sentenza – sorride l’avvocato Linguerri – che mi trova molto soddisfatto, perché dimostra come ci sia stato accanimento su qualcosa che è inesistente e vuoto da un punto di vista di diritto e di fatto”. “Ho sempre confidato nella giustizia – è il commento di Mantovani -, con la consapevolezza di aver sempre agito nell’alveo della legalità e per il bene di ospiti ed operatori degli istituti polesani; consapevolezza che ha trovato piena conferma nella sentenza odierna. Quello che mi auguro adesso è che questo proscioglimento possa restituire serenità a tutti gli ospiti degli Istituti Polesani, ai loro parenti ed a tutti i dipendenti che, inevitabilmente, hanno molto sofferto l’incertezza di questi mesi”.
Le motivazioni della sentenza sono attese tra 40 giorni.
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