Debutta a Cento “Casa Riformista”
La piattaforma, collocata nell’area del centrosinistra centese, può già contare sull’adesione di Italia Viva e Psi, oltre alla manifestazione di interesse da parte di diversi esponenti civici
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Cento. Offrire una degna sepoltura ai bambini mai nati e sostenere i genitori nel lutto prenatale. E’ il nuovo percorso proposto dal consigliere comunale Diego Contri che interroga l’amministrazione per sapere se “intenda intraprendere iniziative che possano garantire informazioni adeguate alla donna che ha avuto un aborto, spontaneo o volontario, in merito alla possibilità di inumare il corpo del bambino, così da offrire degna sepoltura dei bambini piccoli (20-28 settimane) e piccolissimi (sotto le 20 settimane), nonché di promuovere attività ed azioni concrete di sostegno al lutto prenatale”.
L’obiettivo, specifica Contri, “è tutelare non solo la dignità del bambino defunto prima di venire alla luce, ma anche la dignità e l’affettività dei genitori chiamati a salutare il loro figlio ancora prima di averlo conosciuto”. Come previsto dalla legge italiana che predispone norme nazionali relative alla sepoltura dei bambini che non hanno potuto nascere per interruzioni della gravidanza naturali o volontarie.
“Ma tali norme sono ancora da applicare in molti ospedali italiani – fa sapere il consigliere centese – e i regolamenti cimiteriali, pur con alcune variazioni locali, dovrebbero basarsi sul decreto del presidente della Repubblica del 10 settembre 1990 n. 285, che, all’articolo 7, stabilisce, ai commi da 2 a 4 che: Per la sepoltura dei prodotti abortivi di presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane complete e dei feti che abbiano presumibilmente compiuto 28 settimane di età intrauterina e che all’ufficiale di stato civile non siano stati dichiarati come nati morti, i permessi di trasporto e di seppellimento sono rilasciati dall’unità sanitaria locale. 3. A richiesta dei genitori, nel cimitero possono essere raccolti con la stessa procedura anche prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane. 4. Nei casi previsti dai commi 2 e 3, i parenti o chi per essi sono tenuti a presentare, entro 24 ore dall’espulsione od estrazione del feto, domanda di seppellimento alla unità sanitaria locale accompagnata da certificato medico che indichi la presunta età di gestazione ed il peso del feto”.
“La comunità scientifica ha constatato che i genitori spesso non sono preparati alla morte del loro figlio prima della nascita – spiega Contri – e dunque si trovano spesso frastornati e confusi dopo questo evento – un vero e proprio lutto – al punto da necessitare di sostegno ed informazioni esaurienti di tutte le procedure possibili”.
“Molti genitori, superata la prima fase di shock, ripercorrono i momenti successivi alla diagnosi e sentono che il loro lutto è incompleto: molti di loro esprimono rammarico per non sapere dove si trovi il corpo del loro bambino, molti altri desiderano svolgere riti funebri, molti altri scoprono amaramente e in ritardo che avrebbero potuto, per legge, dare una destinazione dignitosa alle spoglie del loro bambino”. La legislazione internazionale si sta adeguando a questa esigenza e il consigliere comunale vuole che Cento faccia altrettanto.
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