
(da ferraradascoprire.blogspot.com)
La sua costruzione fu voluta da Alfonso I d’Este che posò la prima pietra nel 1519, ma per la sua consacrazione si dovette aspettare fino al 1656. La chiesa di Santo Spirito, con la sua ricca storia e il suo patrimonio d’arte, sarà protagonista domani, alle 12,15, del terzo e ultimo appuntamento del mese con le visite guidate ai luoghi di culto cittadini, organizzate da Comune e Arcidiocesi. Ancora una volta a fare da ciceroni saranno il responsabile dell’Ufficio Ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri, che si dedicherà alla descrizione delle vicende architettoniche e devozionali dell’edificio, e il curatore dei Musei civici d’Arte antica Giovanni Sassu, che si soffermerà invece sulle opere di pregio contenute nella chiesa.
La partecipazione all’iniziativa, con ritrovo sul sagrato alle 12,15, in via Montebello 28, è gratuita e aperta a tutti gli interessati.
Per informazioni contattare l’Ufficio Ricerche storiche del Comune (tel. 0532/419300) oppure l’Urp Informacittà (tel. 0532/419770).
Chiesa di Santo Spirito
(Via Montebello, 28-32)
Domenica 30 maggio, ore 12,15
Luogo di ritrovo: Sagrato della Chiesa
Nel 1512, essendo necessario l’ammodernamento delle fortificazioni del Borgo della Pioppa (a sud-est della città), il duca Alfonso I d’Este ordinò la demolizione della Chiesa e del convento dei Minori osservanti, che insistevano nella zona. Il 28 luglio 1519 il duca stesso, con la posa della prima pietra, diede inizio alla costruzione del nuovo edificio di Culto con annesso convento nel luogo attuale. Rimasto imperfetto per la morte di Alfonso (1534) e a causa dei danni arrecati dal terremoto del 1570, il Tempio fu interessato poi da importanti opere, che nella prima metà del XVII secolo coinvolsero anche l’adiacente complesso conventuale, completato proprio a quell’epoca utilizzando vari elementi architettonici provenienti dalla distrutta delizia estense di Belvedere. Dopo varie vicissitudini, il suggestivo chiostro (con accesso da Vicolo Santo Spirito) è ora sede dell’Istituto di Storia Contemporanea e di alloggi per studenti.
La Chiesa, la cui elegante facciata fu terminata nel 1630, venne consacrata soltanto nel 1656 e in seguito sottoposta a diversi interventi di ristrutturazione. Da varie fonti si evince per esempio che il soffitto del Tempio, lesionato dal terremoto del 1796 e restaurato nel 1803-4, crollò nel 1830 causando la perdita della decorazione, perciò si predisposero impegnativi lavori di consolidamento diretti dall’ingegnere Giovanni Tosi.
L’interno, che fu interessato anche in seguito da alcuni restauri, risulta assai luminoso ed è caratterizzato da tre navate e tre altari per lato. Presenta decorazioni di notevole interesse che spaziano dal secondo Cinquecento agli inizi del Novecento. Fra queste spicca, nella prima Cappella a destra, l’intenso Martirio di San Matteo Apostolo dipinto nel 1655 dal caravaggesco ferrarese Giovan Francesco Catanio, impreziosito, ai quattro lati della stessa campata, dalle statue in legno raffiguranti quattro santi Vescovi opera di Filippo Porri. Nella Cappella di San Francesco, la terza a sinistra, si segnalano le statue eseguite nel Settecento da Andrea e Giuseppe Ferreri.
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