Poggio Renatico
30 Luglio 2016
Nuovo bando del Comune per la concessione della struttura. Fp Cgil: "Le 12 lavoratrici della struttura preoccupate per il futuro"

Nido di Poggio: “Esternalizzazione selvaggia e senza remore”

di Redazione | 3 min

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nido-bibliotecaPoggio Renatico. Quest’anno sarà un agosto difficile e ancora più caldo del solito per 12 lavoratrici a tempo indeterminato dell’Asilo Nido “Gioco Giocando” di Poggio Renatico. Lo riferisce la Funzione Pubblica Cgil Ferrara che parla di “esternalizzazione selvaggia e senza remore”.

A luglio infatti è uscito da parte del Comune un bando di concessione del plesso educativo “Gioco Giocando” di durata triennale (2016-2019), in sostituzione al precedente appalto, arrivato alla sua scadenza naturale e, per scelta politica, non successivamente prorogato. “Con la concessione – spiega la Fp Cgil – ci troviamo di fronte ad un primato negativo che difficilmente ci permette di dormire sogni tranquilli: fino all’altro ieri mai preso in considerazione e sempre respinto dalle pubbliche amministrazioni del nostro territorio, in quanto modalità non adatta da applicare all’erogazione dei servizi pubblici alla cittadinanza. La concessione, come soluzione tecnica, consegna in toto la gestione del servizio al soggetto subentrante e libera il Comune da ogni onere-dovere (rette, utenze, stabile, morosità…). Con l’aggravante nel caso del Comune di Poggio Renatico, atti alla mano, di una rivisitazione complessivamente al ribasso della copertura economica. A domanda immutata di posti nido. Tanto il calo del finanziamento ha un “naturale” strumento di recupero: il costo del lavoro”.

“Ad essere messa in discussione – aggiunge il sindacato di categoria – è l’offerta pedagogica nella sua globalità – meno risorse significa meno personale e/o meno ore di compresenza – e di riflesso la stabilità lavorativa del personale del Nido, come se da domani le stesse persone che per anni hanno “fatto” il servizio, gli stessi 12 volti noti, le stesse 12 lavoratrici competenti e professionalmente preparate, potessero essere impunemente rottamate. A complicare ulteriormente la prospettiva, le più recenti disposizioni introdotte dal Nuovo Codice degli Appalti che ammette la possibilità per il Comune, qualora la gara andasse deserta, di uscire dai meccanismi e dagli standard dichiarati e di procedere con una semplice lettera di invito rivolta a soggetti terzi, direttamente scelti dall’Ente committente. Di fronte a questo scenario la clausola sociale inserita nel capitolato, che tutela le lavoratrici solo ed esclusivamente in caso di subentro di un altro soggetto cooperativo, sembra la classica foglia di fico dietro cui nascondere il vero obiettivo che sembra avere il comune: la dismissione dei servizi educativi”.

La situazione viene definita inaccettabile, dal punto di vista sindacale e politico: “Servono regole certe a tutela della qualità e dell’universalità dei servizi, servono regole certe a tutela del lavoro regolare, garantito e qualificato. E le 12 lavoratrici di Poggio Renatico ci stanno insegnano proprio questo e i loro volti contriti e preoccupati ci dicono una cosa sola: non va perso altro tempo. Non ce lo possiamo permettere. Queste regole vanno scritte, fatte vivere e praticate politicamente nell’oggi, da ora e non rimandate a domani”.

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