Spettacoli
15 Luglio 2016
La regista estense presenta all'Apollo il suo ultimo lavoro cinematografico "Colpa di comunismo"

Elisabetta Sgarbi a Ferrara: “Mamma, questo film è per te”

di Elisa Fornasini | 3 min

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eeeeQuesta sera, venerdì 15 luglio alle 21, Elisabetta Sgarbi sarà all’Apollo Cinepark per presentare il suo ultimo film “Colpa di comunismo”, dedicato alla mamma Rina. La regista ferrarese sarà in sala per raccontare ai suoi concittadini questa sua nuova opera, ma noi l’abbiamo intervistata in anteprima per farci raccontare qualcosa di più, in attesa del dibattito e della proiezione di oggi.

Oggi sarà in città per presentare il suo ultimo lavoro cinematografico. E’ contenta di tornare a casa? Che accoglienza si aspetta?

Mi aspetto, o meglio, spero di ritrovare le persone che sono state coinvolte nel film, in particolare quelle della associazione badanti Nadija. Ferrara in sé è più un luogo della mia anima. Ci torno sempre, ma non posso dire che siano molte le persone che frequento. Certo è una città a cui torno sempre con i miei film, che sono la parte più intima di me. Questo vorrà dire qualcosa.

Nel suo ultimo film, “Colpa di comunismo”, indaga un mondo complesso e delicato come quello delle badanti. Come mai questa scelta?

In realtà seguo il viaggio di tre donne alle prese con il problema del lavoro. Sono tre donne dell’est; due di loro hanno vissuto la morte della persona anziana che accudivano, e se non trovano un’altra occupazione, saranno costrette a tornare in Romania. Cosa che non vogliono. Desidererebbero fare le badanti, hanno fatto le badanti, ora non riescono più a trovare una collocazione. Sono anche loro vittime della crisi italiana. Anzi, rispetto a quando sono venute in Italia, una decina di anni fa, forse di più, vedono peggiorare la loro condizione. Mi interessava raccontare il loro mondo fuori dal contesto lavorativo, e tentare di raccontare il loro sguardo su di noi.

Il progetto ha fatto riaffiorare nuovi ricordi della malattia di sua madre?

Il film è stato girato e montato quando lei era ancora con noi. Non ha potuto vederlo, e la dedica a lei è stata l’ultima apposizione del film prima che venisse proiettato al festival del cinema di Torino. Questo film è per lei.

Sono passati nove mesi dalla scomparsa di Rina e la città la ricorda ancora con affetto. Cosa vi ha lasciato?

Soprattutto mi ha lasciato lei. Questo non è recuperabile.

Come mai questo titolo che dà la ‘colpa’ al comunismo? E la colpa di cosa, di un mondo dimenticato come quello delle badanti dell’est?

È la frase di un ragazzo rumeno, nato dopo il crollo del comunismo, che vive il comunismo rumeno, quello del dittatore Ceausescu come un tetro ricordo, che ancora lascia una scia di macerie. Lui attribuisce a quella dittatura, sedicentesi comunista, la povertà della moderna Romania che costringe molte donne e uomini a venire in Italia. Il padre gli ribatte che quando c’era Ceausescu le cose andavano meglio. Insomma, in un dialogo come tanti, in un frammento di vita quotidiana, traspaiono i cataclismi della storia del XX secolo.

Sta già lavorando a un nuovo progetto? Qualche anticipazione?

Dal 2011 lavoro a un film sugli affreschi di Romanino in Valle Camonica. Il montaggio e i molti impegni mi fanno interrompere sempre la lavorazione. Spero, questa estate, di portarlo a termine.

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