Eventi e cultura
10 Luglio 2016

Quando Ferrara fu capitale (nel 1866)

di Redazione | 2 min

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La mostra ‘1866 – I 20 giorni di Ferrara capitale’ è piccola e la si contiene in una sola sala, quella del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Ma le dimensioni non rendono la sua grande importanza: l’allestimento ha un’anima propria – “merito di Elena Ferraresi” precisa Antonella Guarnieri, responsabile del Museo – e i tanti documenti esposti sono prestiti e donazioni di privati cittadini, a testimoniare “un’unione con la città che, a fronte di pochi fondi – continua Guarnieri – rende possibile qualcosa di speciale”.

La terza guerra d’indipendenza, il 1866, la battaglia di Custoza e quei venti giorni “dal 12 luglio 1866 in cui Vittorio Emanuele II fu accolto in città e soggiornò a Palazzo Sacrati”: è di questo che trattano gli encomi e le lettere tratte da soffitte e tramandate da generazioni che trovano ora posto nelle teche del Museo. È proprio il curatore Luigi Davide Mantovani a darne spiegazione nella suo presentare le acquisizioni: ci sono berretti garibaldini e puntali di bandiera, ci sono carteggi intimi e la firma autografa dell’Eroe dei due mondi, ci sono riviste italiane e straniere, autentiche o in riproduzione, di satira e di cronaca, per restituire a Ferrara un momento non particolarmente conosciuto della sua storia.

“Furono circa 850 i volontari garibaldini ferraresi – evidenzia Mantovani – e il dato antropologico imprescindibile che li caratterizzava era l’audacia e la giovinezza: in questi documenti riecheggiano le ombre dei generali e di un Re galantuomo che non ha saputo governarli, sullo sfondo una mezza sconfitta, quella di Custoza, e il grande ardore di quei giovanissimi del popolo che vi combatterono”. Lo slancio e l’impeto rivoluzionario che portò all’unità nazionale porta dunque anche il nome di molti ferraresi: sono citati in una lista all’entrata della Mostra, e tra questi vi si potrebbe nascondere il nome di un proprio avo che, pieno di grandi speranze, partì per fare l’Italia.

La mostra – fruibili dal 9 al 31 luglio, dal martedì alla domenica negli orari 9.30-13 e 15-18 – è dedicata alla memoria della scrittrice recentemente scomparsa Gianna Vancini.

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