Un prestito con interessi all’8,3% si può davvero definire a tasso agevolato? Se lo chiedono i militanti del comitato No Salvabanche all’esterno dell’agenzia 1 di Carife, giunti per ricontrattare nuove condizioni per il pensionato Giosuè e gli altri risparmiatori finiti in condizioni di indigenza dopo l’azzeramento dei titoli della banca ferrarese. “È una situazione paradossale – spiega Antonio, uno dei giovani attivisti sul posto – perchè la banca ha concesso questo prestito, da 2.400 euro, in virtù della linea di credito con i risparmiatori azzerati, che in teoria dovrebbe essere a condizioni agevolate. Ma se per loro questi sono i tassi agevolati, viene il dubbio che ci prendano in giro”.
La battaglia per il prestito al singolo pensionato si trasforma quindi in una mobilitazione a più ampio raggio, per assicurare condizioni diverse a tutti i risparmiatori nelle condizioni di Giosuè. E a termine dell’incontro con il direttore della filiale, un primo risultato viene raggiunto: “Siamo riusciti a far scendere il tasso di interesse dall’8,3% al 6%, e ci hanno assicurato che anche usufruirà della linea di credito in futuro riceverà lo stesso trattamento. Ad ogni modo anche questo tasso non ci soddisfa affatto, non è adatto alle possibilità e alle condizioni di vita di Giosuè”.
Durante l’incontro con la stampa gli attivisti ribadiscono anche di essere al lavoro per sporgere una denuncia alla procura di Bologna per l’episodio che li ha visti bloccare fisicamente durante un tentativo di contatto con il premier Matteo Renzi. “È falso dire che abbiamo commesso reati cercando un contatto con Renzi – spiegano gli attivisti – e non si può nemmeno parlare di manifestazione non autorizzata dal momento che eravamo meno di otto persone”.
Durante il ritrovo, il comitato ha esposto anche uno striscione dai toni molto duri. Una considerazione nata per via delle condizioni offerte in un primo momento al pensionato Giosuè: “Ecco cos’è una banca – affermano gli attivisti -: un’agenzia che specula sulle nostre vite. Oggi però abbiamo dimostrato che se lottiamo insieme il rapporto con la banca si ribalta a nostro favore, che riusciamo ad imporre condizioni migliori di quelle che invece da soli subiremmo. Vigileremo sull’operato dell’Agenzia 1, perché non abbiamo nessuna fiducia. Torneremo con più forza per ottenere l’azzeramento. Noi continueremo a lottare perché è l’unico modo per ottenere condizioni di vita migliori”.
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