Bambini troppe ore davanti a tablet e tv, “rischio videodipendenza”
Bertani e Sensoli (M5S): “Serve piano operativo per coinvolgere famiglie e scuole e diffondere un uso consapevole”
“La Regione metta in campo un piano operativo, coinvolgendo scuole e famiglie, per diffondere un uso consapevole di videogiochi, tablet, cellulari e tv da parte di bambini e ragazzi”. È questa la richiesta di Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, rispettivamente consigliere regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali, che hanno presentato un’interrogazione alla giunta sul tema della videodipendenza di bambini e adolescenti.
“Una recente ricerca dello psicologo Aric Sigman evidenzia come in media ogni giorno i bambini passino dalle 2 alle 6 ore davanti a un schermo, piccolo o grande che sia – spiegano Bertani e Sensoli –. Un’esposizione che, sempre secondo questo studio, provocherebbe dei cambiamenti nel cervello molto simili a quelli che si riscontrano in alcolisti e consumatori abituali di cocaina. La Società italiana di pediatria, per esempio, rileva inoltre che i bambini tra i quattro e gli otto anni che “ingurgitano” più di un’ora e mezza di tv al giorno, hanno il 75% di probabilità in più di diventare grassi rispetto ai coetanei che si limitano ad un’ora soltanto. Non solo: se lo schermo è in camera da letto, nel 60% dei casi i bambini diventeranno adolescenti costretti a stare a dieta”.
Per questo nella loro interrogazione i consiglieri regionali del M5S chiedono alla giunta quali sono le azioni messe in campo per promuovere un uso consapevole e costruttivo delle nuove tecnologie per l’età preadolescenziale e adolescenziale e se non si ritenga opportuno avviare attraverso le scuole, di ogni grado, attività di promozione delle attività motorie per contrastare le nuove dipendenze da videodipendenza, suddivise per fasce d’età.
Il piano regionale della prevenzione, infatti, parla genericamente di “infanzia”, la quale però va da zero a 14 anni; un range molto ampio nel quale si necessitano invece percorsi ad hoc in base alla fascia d’età. “Quello che proponiamo che si diano vita a programma di prevenzione ed educazione a corretti stili di vita per bambini e adolescenti – concludono Andrea Bertani e Raffaella Sensoli –. Innanzitutto coinvolgendo i genitori ma anche le scuole, vero e proprio luogo di formazione”.