Ostellato
10 Maggio 2016
L'eurodeputato M5S Marco Affronte invita cittadini e comitati a collaborare dopo la risposta della Commissione europea all'interrogazione

Trivelle nel Mezzano, spiraglio Ue: “Se ci sono prove si ferma tutto”

di Redazione | 2 min

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(immagine di archivio)

(immagine di archivio)

Ostellato. Un invito esplicito a tutti i cittadini interessati e ai comitati a mobilitarsi per fermare il pozzo esplorativo ‘Trava 2 dir” nella Valle del Mezzano, una zona di protezione speciale dove l’Aleanna Resources ha ottenuto una proroga del permesso di esplorazione “Corte dei Signori”, a circa 9 chilometri a sud-est dal centro abitato di Ostellato.

L’invito arriva dall’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Marco Affronte, sulla base della risposta fornita dal commissario Karmenu Vella all’interrogazione del M5S sulla presenza di ‘trivelle’ in un’area ambientale che è sito di interesse comunitario e che dovrebbe quindi essere salvaguardata da attività invasive. La risposta del commissario della Commissione europea sembra infatti lasciare aperto uno spiraglio.

“Solitamente – spiega infatti Affronte – le trivelle vincono sulla logica e sul buonsenso, soprattutto. Trenta denari e il permesso è servito. Lo Sblocca Italia ha sbloccato solo le cose peggiori, fra cui le trivellazioni. […] La nostra interrogazione però ha aperto uno spiraglio, in una situazione che la Commissione Europea ha ammesso di non conoscere. Come sempre, Vella ha risposto che l’applicazione delle Direttive Ue spetta allo Stato Membro. Una formulazione standard che conosciamo bene e che ci sa tanto di Ponzio Pilato. Ma ecco lo spiraglio introdotto da un ‘Spetta alle autorità nazionali valutare caso per caso se un determinato progetto potrebbe avere incidenze negative di rilievo sulle specie e sugli habitat interessati e autorizzarlo dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito‘, frase che già fa capire quanto sia impossibile avere la certezza che un progetto invasivo come una trivellazione non abbiamo ripercussioni su un ambiente dall’equilibrio fragile e delicato come quello di cui stiamo parlando. Infatti arriva la frase finale, che apre una speranza di fermare questo progetto pericoloso: ‘In presenza di prove di un’attuazione inadeguata delle disposizioni dell’articolo 6 della direttiva habitat, la Commissione contatterebbe le autorità italiane per verificare la corretta applicazione della legislazione dell’Unione‘. Invito tutti i cittadini interessati e i Comitati che tengono a proteggere le Valli – conclude l’eurodeputato M5S – ad adoperarsi per raccogliere la documentazione adeguata. Possiamo fermare questo scempio e abbiamo il dovere di provarci”.

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