Dopo una lunga e complicata trattativa sindacale, il 4 maggio scorso è stato siglato il contratto integrativo che interessa gli oltre 326 dipendenti di Terremerse, importante cooperativa del nostro territorio.
L’affitto del settore ortofrutta ad Apofruit concretizzatosi a far data dal 1° gennaio e che contava circa 300 lavoratori suddivisi nei due stabilimenti di Lavezzola e Faenza (di cui circa 286 lavoratori avventizi) ha sicuramente reso più complicato questo rinnovo. “Rinnovare questo contratto integrativo non era affatto scontato soprattutto per la delicatezza del momento in cui si collocava – commentano Laura Mazzesi di Flai Cgil, Alessandra Caldani di Fai Cisl e Filippo Errani di Uila Uil territoriali -. All’interno di questo accordo ci sono elementi qualificanti sia dal punto di vista economico, sia da quello normativo”.
Oltre all’aumento dell’importo del premio del 17% e il miglioramento degli obiettivi per la sua erogazione, sono state istituite le convenzioni per i lavoratori del Centro Lavorazione Carni (Comacar), aumentando gli obiettivi di fascia occupazionale da 104 a 151 giornate. Si è, inoltre, sancito il diritto al recupero delle giornate per i dipendenti avventizi che debbano assistere un familiare, che abbia riconosciuta la legge 104, e qualificato il servizio mensa.
Una particolare menzione va riservata al delicato tema inerente gli appalti verso il quale Terremerse, attraverso una lettera di intenti allegata al contratto, oltre a ribadire la disponibilità di relazionarsi con trasparenza con i sindacati., assume l’impegno e la responsabilità a non effettuare ulteriori esternalizzazioni.
L’accordo firmato il 4 maggio avrà decorrenza retroattiva dal 2 gennaio con una vigenza triennale valida fino al 31 dicembre 2018.
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