
Carla Vistarini
Santa Maria Maddalena. Carla Vistarini, famosa scrittrice di canzoni per Ornella Vannoni (‘La voglia di sognare’), Mina (‘Buonanotte, buonanotte’), Mia Martini (‘La nevicata del ’56’), Patty Pravo, Amedeo Minghi, Renato Zero, Riccardo Fogli, di testi di trent’anni di televisione italiana, di teatro e di cinema, ha presentato giovedì 28 aprile al teatro don Gino Tosi (Santa Maria Maddalena) il suo romanzo “Se ho paura prendimi per mano”, all’ottavo incontro della rassegna ‘Parole d’autore’ organizzata dal comune di Occhiobello in collaborazione con l’associazione Cuore di carta.
“Il mio è senza dubbio un giallo, o meglio un thriller, ma è anche un romanzo che fotografa i nostri tempi. Tutto inizia in un supermercato con l’incontro casuale, o forse voluto dal destino, tra un giovane barbone e una bambina di circa tre anni” ha iniziato.
Per tutta la serata la scrittrice ha cercato di raccontare poco o niente della trama, il cui leit motiv è la lotta per i soldi e per il potere: lotta che può portare alla redenzione come alla dannazione definitiva.
Carla Vistarini si è concentrata però sui suoi protagonisti: “Una specie di armata Brancaleone composta dallo Smilzo, dal professore e dal cane Picchio, che scappano inseguiti da chi vuole ucciderli. Lo Smilzo è il barbone che ha incontrato la bambina, alto quasi due metri e magro. La bambina, di poche parole, si affeziona a questo reietto della società. Il professore, anziano e probabilmente con un inizio di demenza senile, entra nella storia insieme al suo cane Picchio, con cui parla regolarmente, portando una ventata di ingenua vitalità”.
I personaggi sono anche altri, però: se la scrittrice ha evitato di delineare in modo preciso quelli che, nel suo romanzo, rappresentano il male assoluto, si è soffermata a descrivere al pubblico il commissario Tano Curreri, onesto fino al midollo ma alquanto disilluso, e l’agente Micci, un poliziotto molto rispettoso delle gerarchie, ma con mille conoscenze e interessi, che fanno un po’ indispettire il suo capo.
La serata è trascorsa velocemente, mentre la Vistarini spiegava come il suo romanzo abbia diversi piani di lettura e caratteri ironici, con battute che sono un’ “eredità” di decenni passati a scrivere testi per comici e cabarettisti. “Un romanzo che è ambientato a Roma, ma non racconta la Roma dei turisti, piuttosto la Roma dei romani di alcuni quartieri come il Prati, oppure quella che vive sotto il ponte Cavour.”
Mentre salutava il pubblico, tra le note di alcune sue canzoni, ha svelato che in realtà esiste quasi una colonna sonora che percorre tutto il romanzo ed è l’unica parola farfugliata che la bimba, di cui non sapremo mai il nome, pronuncia in alcuni momenti topici. “A voi leggerla” ha concluso sorridendo.
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