Spettacoli
22 Aprile 2016
La band fiorentina sul palco del circolo Arci di Malborghetto per il Siberia Tour

Diaframma live a Zone K

di Redazione | 5 min

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Diaframma Foto 3Tornano finalmente a Ferrara i Diaframma di Federico Fiumani. In occasione del “Siberia Tour 2016”, la band si esibirà sabato 23 aprile al circolo Arci Zone K di Malborghetto di Boara. La serata prenderà forma fin dalle 19 con l’aperitivo e il sottofondo della musica in vinile. Il concerto inizierà intorno alle 22. Dopo il live inizierà la grande festa anni 80 con il dj-set tutto da ballare di Davide Carlotti (Intelligence Dept).

I Diaframma nascono nella Firenze “new wave” dei primi anni 80. Sull’onda inglese del dark-rock decadente, esordiscono dapprima come cover band dei Joy Division, poi, nel 1982, incidono il loro primo singolo, “Pioggia”, accompagnato dal b-side “Illusione ottica”. La linea musicale del gruppo è chiara fin dai versi del singolo (La vita / si spegne / tra le gocce di pioggia). I testi del poeta chitarrista Federico Fiumani spingono il gruppo tra i più quotati sulla scena fiorentina dell’epoca. Seguono due singoli, “Circuito Chiuso” (1982) e “Altrove” (Contempo-1983), che confermano le notevoli capacità del quartetto, che vede nel 1984 Gianni Cicchi alla batteria, Leandro Cicchi al basso, Federico Fiumani alla chitarra e testi e Nicola Vannini alla voce.

Dopo parecchie esibizioni nei club fiorentini, spesso insieme ai Litfiba, e l’allontanamento di Vannini (rimpiazzato da Miro Sassolini), i Diaframma incidono nel 1984 per l’etichetta indipendente Ira “Siberia”. Album scarno, diretto ed essenziale, con atmosfere cupe e malinconiche di chiara matrice “post-punk”, “Siberia” riscuote, con 50.000 copie, un grandissimo successo nelle vendite per la neonata etichetta. Assi portanti dell’album sono la splendida “Amsterdam”, in seguito duettata con i cugini Litfiba, “Neogrigio” e la title-track, pezzi arricchiti dalle magnifiche liriche di Fiumani, vero leader di una band che cambierà ripetutamente formazione nel corso degli anni.

Nel 1986 la new wave è morta, e “Tre Volte Lacrime” vuole essere un avvicinamento a melodie più solari ed eclettiche rispetto a quelle tenebrose dell’album precedente, con uno dei più fortunati brani di Fiumani, “Marisa Allasio”, ripreso in seguito dal gruppo napoletano Argine. Resta però dal vivo la dimensione ideale dei Diaframma, molto apprezzati ormai anche fuori Firenze e dominatori indiscussi del circuito underground italiano di quel periodo. Peccato che in studio Fiumani abbandoni gradualmente la strada del rock per una via più commerciale. “In perfetta solitudine” è infatti prodotto dalla Ricordi, che vede nei Diaframma “redenti” un buon gruppo di rock d’autore. Il disco contiene brani interessanti come “Beato me”, “Io amo lei” e “Verde”.

Segue l’uscita della compilation semi-antologica “Da Siberia al prossimo week-end”, che include oltre all’ep Gennaio, le nuove versioni di due brani storici quali “Siberia” e “Tre volte lacrime”, più un paio di inediti. Contando sugli ottimi testi di Fiumani, che non perde la sua vena creativa, la Ricordi tenta più volte di far partecipare al Festival di Sanremo la band, ma Fiumani rifiuta sempre.

Negli anni 90 i Diaframma continuano su una strada decisamente lontana dal dark-punk dei primi anni, ritornando nel circuito underground con un altalenante successo commerciale. Con “Il ritorno dei desideri” (Contempo – 1994) le liriche accentuano il loro carattere aspro e passionale nonché lo stile personalissimo sottolineato nel caso specifico dalla produzione di Gianni Maroccolo (Csi). Partecipano al progetto anche Francesco Magnelli (che aveva già preso parte come sessionman alle registrazioni di Siberia), Mara Redeghieri (Ustmamò) e Pino Gulli (poi nei Csi). Sempre del 1994 esce l’unico disco a nome Federico Fiumani, “Confidenziale”, emozionante resoconto di una serie di concerti acustici tenuti in Italia.

Nel successivo “Non è tardi” (Abraxas – 1995) prosegue il cammino espressivo intrapreso, lirico e spigoloso, autorevole e suggestivo, illuminato e sempre fedele a se stesso. Accanto a brani duri e rabbiosi come “Ma finitela” e “Fantasmi di giorno”, compaiono episodi più dolci ed intimisti come “Fiore non sentirti sola” e “Paternità”. Il disco è intenso, vivace, maturo e ripropone una domanda ancora senza risposta: come mai Fiumani non ha fatto breccia nel grande pubblico e, nonostante l’unanime apprezzamento, rimane un artista poco popolare?

Sempre nel 1995 i Diaframma vincono il Premio Ciampi, a definitiva consacrazione della poetica di Fiumani. Nel 1996 la band cambia nuovamente etichetta passando alla Flying Records di Napoli, con la quale pubblica l’album “Sesso e violenza”, sospeso fra punk (“Endorfina”, “Tachicardico”), rock classico (“Metti in moto la macchina”) e tenere ballate (“Valzer”, “Bella”). Due anni dopo esce “Scenari immaginari”, che conferma il buon livello di affiatamento della band e la maturità di Fiumani come autore. I Diaframma, prodotti dalla Self, ristampano nel 2001 i loro primi lavori, che ormai erano difficilmente reperibili, e inoltre raccolgono in due album (“Albori” e “I Giorni dell’IRA”) le sensazioni che avevano portato alla formazione di uno dei gruppi new wave più importanti nel panorama italiano.

Il momento di grande creatività di Federico Fiumani trova conferme in “Preso nel vortice”, immesso sul mercato ad ottobre 2013. Rispetto al predecessore si distingue per una maggiore varietà di stili e argomentazioni, e soprattutto per una maggiore aggressività sonora. Federico, oltre che di amore e sesso, parla anche di sogni, di ricordi, di musica, dei suoni amati in gioventù, di amici. E per uno di questi c’è una sentita dedica: “Ottovolante” è una canzone per Piero Pelù, altro protagonista assoluto della scena fiorentina underground in quegli irripetibile anni 80 che regalarono al mondo oltre ai Diaframma, anche Litfiba, Neon e Pankow, giusto per citare i nomi più noti.

Questa volta si allarga anche il parterre degli ospiti, fra i quali spicca la presenza di Enrico Gabrielli, l’uomo-ovunque della canzone alternativa italiana, qui al sax in un paio di tracce, al piano ed alle tastiere altrove. Ma non sono certo secondarie le apparizioni di Gianluca de Rubertiis (piano e tastiere), le voci di Marcello Michelotti ed Alex Spalck (due vecchi amici che animarono rispettivamente Neon e Pankow tanti anni fa) e l’inattesa comparsata di Max Collini degli Offlaga Disco Pax su “Ho fondato un gruppo”. Nella line up di base oltre a Federico sono confermati Luca Cantasano (basso) e Lorenzo Moretto (batteria), più Edoardo Daldone alla seconda chitarra. Nonostante l’iperprolificità, Fiumani riesce a trovare nuovi ed inediti spunti per un album grintoso, verace, viscerale, lo riempie di collaborazioni e di interessanti hook assassini, e ci inserisce almeno un pezzo che saprà meritarsi l’ingresso in un ipotetico greatest hits dei Diaframma: “Infelicità”.

L’ingresso sarà riservato ai soci Arci. Per informazioni e prenotazione dei biglietti il numero è 346 0876998 e la mail prenotazionizonek@gmail.com.

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