Attualità
16 Aprile 2016
Il ferrarese Galatà ha ottenuto 2mila euro per il dottorato di fisica dei plasmi e fisica degli acceleratori

A un giovane ricercatore Unife il premio Resmini

di Redazione | 4 min

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Proseguono i riconoscimenti che premiamo i giovani ricercatori dell’università di Ferrara: questa volta i risultati derivano da un intreccio tra fisica dei plasmi e fisica degli acceleratori, nell’ambito della produzione di ioni radioattivi, grazie al lavoro di Alessio Galatà, dottore di ricerca di Unife e fisico presso i laboratori Nazionali di Legnaro (Infn-Lnl), diretti da Giovanni Fiorentini, ordinario del dipartimento di fisica e scienze dell’Ateneo estense.

Con la sua tesi di dottorato dal titolo “Physics and technology of the Spes Charge Breeder”, Galatà si è aggiudicato il premio Resmini, il riconoscimento nazionale che l’istituto Nazionale di fisica nucleare conferisce a giovani fisici che si siano distinti nell’ambito della ricerca tecnologica, interdisciplinare e degli acceleratori.

La cerimonia di consegna del premio, che ammonta a 2.000 euro, è avvenuta ieri, venerdì 15 aprile, a Roma, presso la sede della presidenza dell’Infn (piazza Caprettari, 70).

Afferma Galatà: “Sono davvero felice per questo riconoscimento che premia un dottorato conseguito a parecchi anni dalla laurea e portato avanti parallelamente ad un’attività lavorativa molto intensa. Sin dall’inizio della mia carriera, mi sono occupato dello studio delle sorgenti di ioni di tipo Ecr, impiegate largamente nel campo della fisica degli acceleratori, in cui vengono creati ioni positivi ad alto stato di carica confinando un plasma per mezzo di un campo magnetico. Questa tesi di dottorato è una naturale prosecuzione del percorso intrapreso: il charge breeder è, infatti, un’altra applicazione di queste sorgenti, che riguarda l’iniezione, la cattura e l’ulteriore ionizzazione di ioni radioattivi all’interno di un plasma. Gli ioni che ne vengono estratti sono, dunque, accelerati per effettuare esperimenti di fisica fondamentale, aprendo nuove frontiere nella fisica nucleare ed in astrofisica. In quest’ottica, grazie al prezioso supporto del mio tutor, Prof. Giovanni Fiorentini, ho avuto modo di approfondire teoricamente i meccanismi fisici alla base di questo dispositivo ed ho anche sviluppato un codice numerico in grado di riprodurre l’iniezione e la cattura di un fascio di particelle cariche da parte di un plasma magnetizzato. Il lavoro svolto trova applicazione non solo nell’ambito della produzione dei fasci radioattivi, ma anche dell’astrofisica, del plasma processing e dei plasmi da confinamento inerziale”.

“Il mio lavoro di dottorato – prosegue Galatà – si inserisce nel progetto Spes (Selective Production of Exotic Species), in fase di realizzazione presso i Laboratori Nazionali di Legnaro (Infn-Lnl), che prevede la creazione, ionizzazione e post accelerazione di ioni radioattivi ad alto stato di carica per esperimenti di fisica nucleare ed astrofisica. In questo contesto, il dispositivo di cui mi sono occupato svolge un ruolo chiave: il suo funzionamento determinerà, infatti, le caratteristiche del fascio di ioni post-accelerati, in termini di intensità ed energia finale. Durante la tesi ho avuto l’immensa fortuna di occuparmi di questo dispositivo a 360°: oltre allo studio teorico e alla creazione di un codice numerico menzionati prima, ho seguito personalmente la realizzazione, da parte dell’Lpsc di Grenoble, dei test di accettazione del dispositivo che verrà adottato nell’ambito di Spes. Inoltre, grazie alla partecipazione contemporanea al progetto Europeo Emilie approvato dal NuPnet nel 2011, ho avuto modo di svolgere un’intensa campagna sperimentale presso l’Lpsc di Grenoble, utilizzando un charge breeder del tutto simile a quello che verrà adottato per Spes: questa attività è stata molto formativa, e mi ha permesso di maturare un’esperienza che mi sarà molto utile quando il nostro charge breeder sarà finalmente operativo.”

Conclude Galatà: “Un particolare ringraziamento, oltre al mio direttore Giovanni Fiorentini, va al secondo tutor Luigi Celona dei laboratori Nazionali del sud (Lns) il quale, nonostante un’attività piena d’impegni, mi ha fatto l’immenso regalo di seguirmi in questo percorso. Altri colleghi dei Lns hanno contribuito al risultato della tesi, ma voglio menzionare in particolare l’insostituibile ruolo avuto dal mio amico fraterno dottor David Mascali. Vorrei anche ringraziare il dottor Gianfranco Prete, responsabile del progetto Spes, che ha sempre sostenuto la mia attività, ed anche l’università di Ferrara per questi bellissimi tre anni trascorsi in un ambiente molto stimolante. Dulcis in fundo, ringrazio mia moglie che mi ha sopportato anche all’apice dei miei momenti di tensione”.

Aggiunge Giovanni Fiorentini: “Sono doppiamente contento di questo risultato, sia come relatore della tesi, sia come direttore del laboratorio Infn dove lavora Alessio Galatà, un giovane ricercatore ricco di entusiamo, intelligenza e impegno, che ha saputo coniugare brillantemente studio e lavoro. La sua tesi di dottorato si inquadra nel progetto Spes, uno dei progetti cardine del laboratorio di Legnaro e riguarda tecnologie per la produzione di fasci accelerati di ioni radioattivi, per lo studio dei nuclei prodotti nelle fasi piu’ avanzate dell’evoluzione stellare. Il conferimento di questo premio, che già l’anno scorso andò a un’altra giovane ricercatrice dell’Ateneo estense, testimonia la forte sinergia che si è creata fra l’università di Ferrara e i laboratori Nazionali di Legnaro – Infn”.

Con il premio Resmini l’Infn ricorda la figura del fisico milanese Francesco Resmini (1938-1984) tra i pionieri degli studi sulle macchine acceleratrici e sulla fisica applicata per la diagnostica ambientale e medica. Nel 1976 Resmini propose lo studio di fattibilità di un ciclotrone superconduttore che portò alla costruzione, negli anni 80, del ciclotrone superconduttore K800 da destinarsi ai Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn.
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