Cronaca
18 Marzo 2016
Pluripregiudicato ferrarese aveva intestato tutto a prestanomi per frodare il fisco e accumulare ricchezze

Villa e palazzi per 13 milioni confiscati a “nullatenente”

di Redazione | 2 min

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Il valore dei beni confiscati ammonta a 13 milioni di euro, fra cui un complesso immobiliare di particolare pregio, la Villa Filangeri Gulinelli a S. Egidio di Marrara, costituito da una villa padronale con parco e piscina e altri tre corpi di fabbrica con decine di appartamenti, nonché di altre abitazioni in pieno centro a Ferrara.

L’indagine che ha portato il Procuratore della Repubblica di Ferrara a richiedere l’emissione del provvedimento ha permesso di ricostruire tutte le ricchezze illecitamente accumulate dal “pregiudicato” che attraverso una fitta rete di società (anche estere) create ad hoc e amministratori compiacenti ha più volte venduto e ricomprato i cespiti confiscati per impedire l’aggressione del patrimonio immobiliare a lui riconducibile.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che le operazioni di compravendita e di dazione dei mutui fondiari (ottenuti sulla base di false perizie per aumentare il valore degli immobili) erano state poste in essere le prime per frodare il fisco e le seconde per ottenere ulteriori liquidità da investire in altri affari.

Villa Gulinelli Filangeri (foto tratta da Facebook)

Villa Gulinelli Filangeri (foto tratta da Facebook)

La provenienza illecita del denaro utilizzato per acquisire il consistente patrimonio immobiliare e la notevole e ingiustificata sperequazione fra beni posseduti e il reddito dichiarato dalla persona indagata, sono le ragioni che hanno permesso al Tribunale di Ferrara di emanare la misura di prevenzione patrimoniale, che trae i suoi fondamenti dalla legislazione antimafia (Decreto Legislativo n. 159 del 6 settembre 2011).

Con tale norma il legislatore ha voluto colpire le persone (non solo mafiose) ma anche quelle “socialmente pericolose” che, sulla base di elementi di fatto, siano abitualmente dedite a traffici delittuosi e dispongano direttamente o indirettamente di beni, il cui valore risulti sproporzionato al reddito dichiarato o all’attività economica svolta ovvero quando, sulla base di sufficienti indizi, si ha motivo di ritenere che gli stessi siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.

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