di Silvia Franzoni
Sono da poco passate le 10 di sabato mattina quando Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, e Nicola Lodi, responsabile sicurezza Lega Nord Ferrara, escono dalla prefettura: il loro è stato un “incontro cordiale” con il prefetto Michele Tortora che dicono essere “ben consapevole di quanto accade al Palaspecchi”.
Appena usciti, relazionano alla stampa e al gruppo di manifestanti che si è nel frattempo radunato in corso Ercole d’Este: “il prefetto ci ha chiesto di aspettare il 31 marzo – spiegano – che è il termine per la costituzione del fondo per il social housing: ma noi non confidiamo nel progetto”. La linea della Lega, infatti, resta “la demolizione della struttura tramite una convenzione – spiega Alan Fabbri – per me con 1.300.000 risolviamo il problema per sempre”. Questo perché “non solo non sono fiducioso sul fatto che venga finanziato”, continua Fabbri, ma anche perchè “non ha senso costruire altri appartamenti, ci sono già tante case non abitate in città”.
Le accuse all’amministrazione sono ancora una volta dirette: “Il prefetto, se si volesse davvero intervenire con uno sgombero, sarebbe pronto a dispiegare le forze necessarie: ma il sindaco non vuole, è sua la responsabilità politica”. Non solo Tagliani, sono tutti gli assessori ad esser chiamati in causa: “Magari a Tagliani – continua – non interessa più perché non si ricandiderà, ma i vari Modonesi e Maisto dovrebbero invece farsene carico”. In realtà, la questione Palaspecchi spinge le critiche della Lega Nord ai massimi vertici, perchè “lo Stato – concordano Fabbri e Lodi – è completamente assente”.
Così, dopo le ruspe, il Carroccio estense propone il gommone: i piani inferiori del Palazzo degli Specchi sono “occupati da un lago artificiali, e documenteremo tutto”.
Ma non c’è solo via Wagner: “L’ex Cei è stata sgombrata in modo anomalo, è una grave azione quella di aver avvisato i 18 occupanti – evidenzia Lodi – che ora sono già dentro al Palaspecchi, e poi non si è bonificato nulla in quei due piani pieni di immondizia”; poi l’ex Trony, la struttura in via Pontegradella, “è ancora occupata”, e c’è anche “la baraccopoli di via Modena, ma è l’intera città di Ferrara, che è patrimonio Unesco, ad essere circondata da favelas”.
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