Economia e Lavoro
2 Marzo 2016
Presidio sindacale davanti ai cancelli dell’azienda. Entro Pasqua l'incontro tra sindacati, Legacoop e commissari dell’azienda

Lavoranti in Legno: è una corsa contro il tempo

di Redazione | 3 min

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45a6b081-013f-41cf-bf75-316d9ba3387edi Marcello Celeghini

“Ogni giorno che passa a vuoto è una possibilità in meno di vedere riaperta la Lavoranti in Legno”. Non ha dubbi Sandro Guizzardi, segretario provinciale di Fillea-Cgil, nell’identificare nel tempo il maggior nemico per i novanta dipendenti, da dicembre in cassa integrazione straordinaria, della cooperativa specializzata in serramenti e infissi. In mattinata in via Fedele Sutter 15, davanti ai cancelli dell’azienda momentaneamente chiusa perché in liquidazione coatta, si è svolta una manifestazione indetta da Fillea-Cgil e Filca-Cisl per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vertenza e sollecitare la Regione a presentare il piano industriale sulla serramentistica.

La Lavoranti in Legno, storica azienda ferrarese fondata nel 1945, è stata piegata da sette anni di crisi ininterrotta dovuta alla più generale crisi del settore immobiliare a cui quello della serramentistica è strettamente collegato. Constatata l’impossibilità di proseguire nell’attività, durante l’autunno scorso l’azienda è stata commissariata e messa in liquidazione coatta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Da quel momento è partita la Cig di dodici mesi per i novanta dipendenti rimasti, ricordando che negli anni pre-crisi l’azienda contava ben 150 addetti. Nella stessa situazione di Lavoranti in Legno si è trovata anche un’altra azienda emiliana, la Open.co, che ha due siti produttivi, uno a Castelvetro di Modena e l’altro a San Martino in Rio vicino a Reggio Emilia. Per volontà della Legacoop regionale e della stessa Regione, le due aziende sono state accorpate in una nuova azienda, denominata Serramenti Core, che nei prossimi mesi dovrebbe essere ricapitalizzata e consentire così ai tre stabilimenti di riprendere l’attività.

033266c6-ef5d-41f7-9cce-f2ac0e8646f3Questa attesa che dura ormai da mesi, però, non fa che aumentare la preoccupazione dei lavoratori e dei sindacati che temono che, se la chiusura della fabbrica si dovesse protrarre ancora per molto, in caso di una auspicata riapertura, la fetta di mercato persa sarà troppo importante, tale poi da rendere impossibile la ripartenza della produzione. “Abbiamo la consapevolezza che lo stabilimento uscirà ridimensionato da questa crisi aziendale in termini occupazionali- chiarisce Sandro Guizzardi-. Noi siamo qui per tutelare quanto più i novanta lavoratori rimasti. Chiediamo agli attori istituzionali in campo e a Legacoop di fare presto, questi mesi di nulla di fatto sono tutto tempo perso che renderà più difficoltosa la ripartenza della produzione. Non siamo qui a fare nessun funerale, ma anzi, ci siamo riuniti perché questa vertenza resti all’attenzione dell’opinione pubblica. La difficoltà maggiore- continua il segretario provinciale di Fillea-Cgil- sta nel trovare investitori nel mondo cooperativo intenzionati ad investire nella nuova società, è notizia dell’ultim’ora la possibilità che investitori privati possano intervenire nella ricapitalizzazione. In caso di ripresa della produzione, l’idea è quella di concentrare la produzione di infissi nello stabilimento di Ferrara, quella di porte a Modena e quella dei complementi e accessori a Reggio Emilia”.

Presente per testimoniare la vicinanza dell’amministrazione comunale ai lavoratori anche l’assessore alle attività produttive, Caterina Ferri. “Oggi sono qui per dire ai lavoratori che il Comune come tutti gli attori istituzionali in campo sta continuando a trattare per fare in modo di salvaguardare i posti di lavoro di tutti gli addetti dei tre stabilimenti. Il problema è il reperimento di risorse per ricapitalizzare la nuova società”.

Al presidio anche il segretario regionale di Fillea-Cgil, Maurizio Maurizzi, che nel suo intervento ha dato uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. “È notizia di poche ore fa che entro pasqua, in una data ancora da definire, le sigle sindacali e Legacoop si incontreranno in un tavolo regionale che potrebbe essere questa volta, si spera, decisivo per le sorti delle due cooperative e degli oltre cinquecento lavoratori coinvolti nella crisi aziendale”.

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