Cronaca
14 Febbraio 2016
Il parroco era atteso in chiesa per celebrare la messa domenicale ma un malore improvviso l'ha colto nella notte

E’ morto don Umberto Poli, città in lutto

di Redazione | 3 min

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pe1E’ venuto a mancare don Umberto Poli, colto da un malore improvviso nella notte tra sabato e domenica. Un lutto per la comunità di Chiesuol del Fosso, dove il parroco predicava da oltre 43 anni, sempre accolto dall’affetto dei fedeli e dei ragazzi, per i quali aveva migliorato la struttura della parrocchia con la costruzione del PalaNobis.

Un uomo di fede e di cultura, conosciuto in città per essere stato per tanti anni l’assistente spirituale della Spal e insegnante di religione alla scuola media “Tasso”, si è spento all’età di 78 anni gettando l’intera comunità in un profondo cordoglio. Il don estense, nato a Ferrara il 15 settembre del 1937, era stato ordinato sacerdote nel 1964 e, dopo essere stato cappellano a Vigarano Mainarda e alla Sacra Famiglia, è stato parroco di Parasacco e poi di Chiesuol del Fosso dove, nel 2014, ha festeggiato i cinquant’anni di sacerdozio. Nella sua ‘casa’ aveva dato l’ultimo saluto a Gibì Fabbri e aveva celebrato anche il funerale di Paolo Mandini.

chiesIl monsignore era atteso in chiesa questa mattina per celebrare la tradizionale messa della domenica. Non vedendolo arrivare e non ricevendo risposte al citofono, l’allarme è scattato alle 8 prima della tragica scoperta: in canonica è stato ritrovato il corpo senza vita del sacerdote. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ferrara per far partire le indagini del caso anche se, stando alle prime ricostruzioni, si è trattato di un attacco di cuore per cause naturali. La sua ultima apparizione pubblica risale allo scorso sabato 23 gennaio per l’inaugurazione del nuovo punto Würth, dove il don era intervenuto per benedire i locali dell’azienda.  Ma i suoi interessi toccavano diversi ambiti: è stato assistente di Comunione e Liberazione, presidente presso l’associazione Noi per loro, consulente presso l’associazione Cristiana Artigiani Italiani (Acai) e revisore dei conti all’istituto diocesano per il Sostentamento del clero.

A poche ore dalla scoperta, non tardano ad arrivare le prime dichiarazioni di stima ed affetto. C’è chi vuole ricordarlo con un’immagine diversa da quella legata alla sua meritoria attività pastorale che tutti i cittadini hanno potuto constatare. “Io lo ricordo in un quadretto insolito e singolare per un prete – racconta il suo amico Paolo Bruni -: quando lo invitavo a caccia nelle mie campagne, lo vedevo arrivare con la sua simpatica smart con seduto alla sua destra del posto di guida il suo fido cane da caccia. Già quest’immagine da sola sarebbe bastata per rendere piacevole la giornata di caccia. Poi le immancabili lunghe camminate con lui nelle quali si arrabbiava spesso col suo cane perché se ne andava troppo lontano mentre lui avrebbe voluto che stesse sempre vicino a lui, E questo siparietto delle litigate col suo cane divertiva tutti coloro che avvicendandosi talvolta venivano a caccia con noi. Poi il bello veniva sempre nel momento del pranzo con cui concludevamo la giornata venatoria”.

“Don Umberto sapeva sempre attirare l’attenzione di tutti, anche di coloro che erano lontani dalla chiesa – ricorda Bruni – con la sua immensa bontà e generosità con le quali parlava di Dio come del prossimo rendendosi sempre profondamente umano. Forse queste sono state proprio le virtù e caratteristiche con le quali don Poli ha saputo coinvolgere e trascinare i fedeli e i cittadini tutti, in ogni iniziativa che lo ha visto protagonista. Ciao caro don Umberto ci mancherai”.

 

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