Eventi e cultura
2 Febbraio 2016
Sul grande schermo il progetto artistico del writer inglese

Banksy, street art da New York al Boldini

di Redazione | 3 min

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128 life is beautifulA grande richiesta, dopo il sold out dello scorso appuntamento, torna Banksy Does New York al cinema Boldini. Il documentario di Chris Moukarbel, incentrato sulla figura dello street artist Banksy nella Grande Mela, verrà proiettato, in versione originale con sottotitoli in italiano, mercoledì 3 febbraio alle 21 (ingresso 5 euro).

Nel mese di ottobre del 2013 il writer inglese Banksy ha organizzato un progetto artistico unico nel suo genere: grazie al fondamentale supporto dei social media, in particolare di Instagram, ha rivelato ai suoi followers di trovarsi a New York, annunciando di creare una street art al giorno nei punti più disparati della città, continuando a restare completamente anonimo.

A opera ultimata la foto della stessa postata sul suo profilo avvertiva i fan della sua esistenza, senza rivelarne però la posizione: era il fischio d’inizio per dare il via alla caccia per trovarla per primi, sia per fotografarla, e ovviamente condividerla per dimostrare di essere arrivati prima degli altri, sia per fare in tempo a vederla, visto che le insidie sono dietro l’angolo: dai writer invidiosi che non aspettano altro che rovinare con i loro graffiti una delle sue opere, fino a chi vuole sfruttare l’arte del writer inglese a scopo di lucro.

Le opere di Banksy sono apparse in lungo e in largo nella Grande Mela, dal Lower East Side fino a Staten Island, da Williamsburg a Willets Point, contraddistinte dal suo stile unico, che predilige l’uso di stencil e la combinazione con elementi architettonici preesistenti, e dai messaggi solitamente contro la guerra, anti-capitalistici, anti-istituzionali e a favore della pace, lanciati con la sua proverbiale amara ironia.

Banksy Does New York di Chris Moukarbel è incentrato sì su Better Out Than In, questo il nome del progetto artistico dell’artista inglese, ma anche sulla reazione del pubblico e sul fondamentale ruolo dei social media, essenziali affinché l’operazione di Banksy avesse successo. Molti newyorkesi hanno preso come una vera e propria missione controllare costantemente il suo profilo Instagram e poi correre a cercare la sua nuova opera. Il documentario ci mostra anche una sorta di altruismo e fratellanza che si è venuta a creare nella comune passione per Banksy.

Perché ci sono così tanti appassionati di Banksy? Probabilmente perché spesso i suoi messaggi sono diretti e di facile comprensione, puntano l’accento su tematiche molto attuali con intelligenza e ironia. Banksy Does New York ci ricorda che non è tutto qui, perché l’artista ha saputo ben giocare con il suo ruolo di writer di denuncia arrivando ad essere famoso pur restando nell’anonimato, ed è proprio questo uno dei suoi maggiori punti di forza. Molti sono i suoi estimatori anche tra gli esperti, da una giornalista a un critico d’arte passando per chi spera di guadagnare con le sue opere.

Il documentario è completo perché corredato di testimonianze personali e di differenti prospettive con cui si guarda questo vero e proprio fenomeno sociale. Raccomandato sia agli appassionati, sia a chi ne è incuriosito e ne vorrebbe sapere di più in merito.

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