Menegatti: “Non la darò vinta ai vandali, le sculture torneranno”
Parla l'artista 'vittima' degli episodi di teppismo: "Aiutare il territorio e far sorridere i bambini è il piacere più grande"
“Se sistemerò di nuovo le mie statue? Sì, senza dubbio. Non potrei mai darla vinta a questi vandali”. Passati lo shock e la delusione iniziale, Enrico Menegatti ci mette poche ore per lanciare il messaggio atteso da centinaia di persone: lo scultore di Codigoro tornerà sulla spiaggia del lido di Volano per ricomporre ancora una volta (la sesta in pochi mesi) le sue 11 statue di animali in legno rase al suolo da mano ignota. Un episodio che ha sollevato l’indignazione di tutta la comunità comacchiese, che ha sempre ringraziato Menegatti per le sue creazioni realizzate sulla riviera e donate alla collettività, anche per i particolari più macabri e truci che hanno accompagnato la scoperta, con il ritrovamento del cuore di un animale di grandi dimensioni inchiodato a una delle tavole di legno sradicate dalle opere d’arte.
All’indomani dei fatti, Menegatti ammette di aver attraversato un momento di abbattimento ma si fa già trovare sereno e combattivo: “La scultura è la mia passione e non voglio smettere. In questi mesi ho ricevuto tantissimi apprezzamenti da parte di famiglie che avevano cominciato a frequentare la spiaggia proprio per andare a fare dei pic-nic di fronte alle mie statue. Riuscire a dare piacere al turista, aiutare il territorio e far sorridere i bambini sono stati i piaceri più grandi”.
Ma anche di fonte a centinaia o migliaia di apprezzamenti, a volte basta ben poco per distruggere il lavoro di una persona. E anche lo stesso Menegatti, quando per passatempo cominciò a costruire gli animali di legno sulla spiaggia, ebbe subito questo timore: “Tutto è iniziato l’11 luglio scorso, quando sono andato a fare la mia solita passeggiata prendendo il sole sulla spiaggia. Ad un certo punto ho visto un pezzo di tronco che aveva la forma di una testa di cavallo e pensai di portarlo a casa per farci una scultura. Pochi metri dopo ne ho visti altri che sembravano due zampe, poi uno per la coda, allora ho cominciato la scultura lì dov’ero. Dopo un’ora e mezza di ‘trance artistica’ mi sono ritrovato davanti a tutto il cavallo di legno. Sono andato all’auto per prendere il cellulare e mandare una foto a mia moglie, ma mentre tornavo (il parcheggio dista oltre un chilometro, ndr) ho cominciato a chiedermi se avrei trovato la scultura ancora intera. Mettevo già in conto la cattiveria umana”.
Le cose, almeno quel giorno, non andarono così: al ritorno Menegatti trovò tre ciclisti e cinque turisti che scattavano foto all’opera. “Mi sono avvicinato e ho sentito ‘ma che meraviglia’, ‘ma chi è questo artista?’, ‘speriamo che ne faccia ancora’. Stavo lì in silenzio e ascoltavo tutti questi complimenti da gente che nemmeno sapeva che ero stato io, a costruire quel cavallo. Allora ho deciso di continuare”.
Nei mesi seguenti sono sorte altre 11 sculture lungo la spiaggia tra i lidi di Volano e delle Nazioni: 11 a tema ‘zoologico’ e un Cristo intagliato e ricavato all’interno di un tronco (l’unica risparmiata dai vandali, ma non si sa se per il tipo di soggetto o per la differente collocazione). Opere che hanno avuto il merito di riportare cittadini e turisti a frequentare un tratto di spiaggia che per anni è stato quasi completamente ignorato: “Ho ricevuto molti apprezzamenti anche dalle istituzioni, anche se informalmente, ma questo non conta. Per me l’importante è vedere i visi stupefatti dei bambini e insegnare loro che si può pensare anche alle cose belle. Già il fatto che alcune persone invece che dei problemi dell’Italia parlassero delle mie sculture, per me, era un grande risultato”.
Incassata e smaltita la delusione dopo il passaggio dei vandali, Menegatti ora si prepara a prendersi la propria rivincita: “Quando vedi che tutti ti danno sostegno devi cercare di andare avanti. Quelli che hanno distrutto le sculture sono pochi e ignoranti, non gliela darò vinta. Il mio unico problema è il tempo, visto che il lavoro mi lascia libero solo il fine settimana. Ma ho un ippocampo meraviglioso in preparazione, e anche la testa di un elefante già pronta”.