Attualità
13 Gennaio 2016
Inchiesta sui dati Airtum. Abitare all'ombra del Castello è costato di media 116 tumori in più all'anno rispetto che ai piedi dell'Ilva

Studio shock. Tumori, Ferrara peggio di Taranto

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Anche senza gli spazi la Resistenza continua

Il Centro Sociale La Resistenza resta ancora senza una sede, ma nonostante questo, il 25 aprile per la giornata della Liberazione nazionale dal nazifascismo, invita tutta la cittadinanza a un doppio appuntamento

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a scuola

Nei giorni scorsi, presso l’Istituto Tecnico Economico “Vittorio Bachelet” di Ferrara, si è svolto un incontro formativo organizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio delle dogane di Ferrara

Una foto dell'Ilva di Taranto (da Wikipedia)

Una foto dell’Ilva di Taranto. Credits: mafe de baggis (CC BY SA 2.0/WikimediaCommons)

di Daniele Modica

A Ferrara ci si ammala di tumore più che a Taranto che con il caso Ilva ha creato tanto scandalo. Lo si deduce confrontando i dati pubblicati dal progetto ‘Itacan’ di Airtum (Associazione Italiana dei Registri dei Tumori).

I dati più aggiornati si riferiscono ad un periodo che arriva fino al 2008. È vero che la mortalità anche per cause tumorali è in generale calo in tutta Italia per diversi motivi (non ultimo efficacia dei trattamenti), ma è anche vero che le persone che si ammalano di tumore rimangono sempre alte. Tra i primi a lanciare l’allarme Roberto Baldisserotto, che si presenta oggi come “libero cittadino preoccupato per l’ambiente”, ma che ha una brevissima esperienza con i Grilli estensi, dai quali è poi fuoriuscito, perché “non interessato all’agone politico”. “Quanto scrivo e dico e cerco di denunciare non me lo invento – ha dichiarato – ma è tutto ampiamente dimostrato dai documenti. Poi ovviamente io traggo le mie conclusioni, come tutti dovrebbero fare. La situazione ambientale di Ferrara è allarmante”.

Andiamo allora a scandagliare i dati. Nel periodo che va dal 2006 al 2008 (quindi prima che scoppiasse lo scandalo dell’Ilva) a Taranto si registrava una media di 2864 nuovi casi di tumore all’anno. Il dato è generale e fa riferimento a tutte le ‘sedi’ diagnosticate “escluse cute non melanomi”. Quindi tutti gli organi. Il dato ferrarese è riferito al periodo 2004 – 2008 e fa gelare i polsi: 2980 nuovi casi. Cioè a Ferrara, dal 2004 al 2008, 1628 maschi e 1352 femmine all’anno si sono ammalati di tumore (mediamente), contro i 1578 maschi e le 1286 femmine tarantine.

Va dato conto in ogni caso di due precisazioni: prima di tutto, i tumori a Taranto non sono stati registrati prima del 2006, mentre a Ferrara si è partiti dal 2004; in secondo luogo si tenga conto anche della differenza di andamento demografico tra i due comuni, che gioca a sfavore della nostra città. I residenti nel nostro territorio comunale erano 131.907 nel 2004 e sono cresciuti fino a 134.464 nel 2008, la città pugliese – più popolosa del capoluogo estense – contava invece 196.369 anime nel 2006 che sono scese progressivamente fino alla cifra di 194.021 nel 2008.

I dati sono a disposizione di tutti (AIRTUM, ITACAN: Tumori in Italia, Versione 2.0. Associazione Italiana dei Registri TUMori) quindi non sono celati nelle mani di qualche esperto. Fino a quando qualche istituto non fornirà dati aggiornati all’anno in corso, dobbiamo tenere conto del fatto che abitare all’ombra del Castello e non ai piedi dell’Ilva è costato di media 116 tumori in più all’anno.

C’è da dire che confrontare due territori molto diversi tra loro, con popolazione differente soprattutto per età, può infatti risultare approssimativo. Airtum ha pensato anche a questo: “Il tasso standardizzato per età (TSE) – dicono dal sito riferendosi a standard europei – è una misura riassuntiva del tasso che la popolazione avrebbe sperimentato se la sua struttura per età non si fosse modificata”.

Poi aggiungono: “La standardizzazione risulta necessaria poichè l’età è un forte determinante del rischio di ammalarsi o morire per cancro”. Ovviamente i rischi cambiano se il soggetto ha 25 o 65 anni. L’età è un forte determinante appunto. Ma anche qui Ferrara ha superato Taranto: l’incidenza, cioè, come spiega Airtum, “il numero di nuovi casi diagnosticati in una data popolazione in uno specifico periodo di tempo”, anche quando è standardizzata, mostra la stessa sconcertante tendenza: per fare un esempio tra i soli maschi vediamo i 571 casi della città estense contro i 434,5 del capoluogo pugliese.

“La realtà è senz’altro quella fotografata dai dati – precisa Stefano Ferretti, responsabile del Registro Tumori dell’Area Vasta Emilia-Romagna -, ma bisogna essere molto cauti quando si vogliono rintracciare le cause”. Un primo avvertimento di Ferretti riguarda un indispensabile distinguo: “Noi pubblichiamo tutti i dati anche a livello globale, cioè con la somma di tutti i tipi di tumore – chiarisce l’esperto -, ma parliamo di malattie estremamente differenziate tra di loro a secondo dell’organo colpito”.

Dovremmo dunque prendere singolarmente i dati divisi per sedi tumorali. Perché è vero che il problema dell’inquinamento, che di recente ha allarmato tutto il nord Italia, può far sorgere problemi di salute in diverse parti del nostro organismo, ma è anche vero che gli organi più generalmente colpiti da questo fattore sono i polmoni e bronchi. “Quindi se parliamo di problemi di inquinamento dell’aria dovremmo andare a considerare prima di tutto il tumore al polmone e ai bronchi”, suggerisce Ferretti.

Seguendo le indicazioni dell’esperto ci si accorge che i dati descritti sopra sono confermati. Anche se prendiamo in considerazione solo i tumori ai polmoni e ai bronchi Ferrara supera ancora Taranto. Nel periodo di tempo più o meno simile, dal 2004/2006 al 2008, il totale dei tumori ai polmoni e ai bronchi (maschi e femmine insieme) a Taranto è di 317, a Ferrara di 353.

E quindi? Ferretti suggerisce ancora prudenza: “I fattori che portano a questi risultati possono essere molti – dice -. Se per esempio parlassimo del mesotelioma maligno non avremmo dubbi nel dire che l’unica causa è l’amianto. Se uno si ammala di questo tipo di tumore è perché è entrato a contatto con materiale cancerogeno. Quando parliamo di altri tumori non è così semplice individuare le cause”. Per altro “il fattore principale del tumore al polmone è il fumo da sigaretta: se la gente non fumasse, anziché dieci tumori, per fare un esempio, ne avremmo uno”. “E’ risaputo – continua Ferretti – che Ferrara ha una media di fumatori tra le più alte di tutto il Paese, quindi…”.

Quindi non è lecito correre a conclusioni affrettate. Così dicono gli esperti. Ma resta il fatto che una città ammorbata dalle emissioni dell’Ilva stia relativamente meglio a livello di cancro ai polmoni dei ferraresi. E questo merita sicuramente una riflessione in più. Ma c’è un ulteriore precisazione che è giusto tenere in considerazione: il tumore registrato oggi, non è contratto nel breve periodo. “Anzi – conclude Ferretti – il cancro diagnosticato oggi può essere nato 15 anni fa, o anche di più”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com