Le hanno tolto i risparmi di una vita e con essi la speranza per il futuro. Da un giorno all’altro. E il mondo le è crollato addosso, portandola a pensare che fosse meglio farla finita: “Hanno cancellato i miei sogni”. Sta uscendo lentamente dall’incubo in cui era finita la rispamiatrice Carife, Carla C., che si è vista azzerare con un colpo di spugna ben 150mila euro che aveva investito in obbligazioni. E ora è in grado di raccontare a Estense.com la sua disavventura e la fatica nell’accettare la situazione, salvo sperare ancora nella causa che ha intentato con l’ausilio di un’associazione per ottenere un risarcimento danni da 500mila euro.
Carla, 40 anni, originaria di Foggia e residente a Modena, nubile e un’esistenza da lavoratrice precaria in qualità di estetista, deve la vita al provvidenziale intervento di una cara amica che è riuscita a intervenire in extremis e che l’ha aiutata psicologicamente e materialmente a uscire dal tunnel nel quale, suo malgrado, è finita. “Avevo esagerato con le pillole che mi aveva prescritto lo psichiatra. Devo dire – racconta Carla – che stavo attraversando da qualche tempo un periodo difficile che mi aveva gettato nello sconforto, perché da alcuni mesi non lavoravo e dopo 10 anni mi aveva pure lasciato il mio compagno. Questa di Carife, infine, è stata una botta molto forte, pazzesca”.
Nonostante non sia mai riuscita ad avere un’occupazione stabile nel suo campo, Carla ha comunque una grande passione per il suo lavoro, tanto da aver fatto grandi progetti per il futuro, tutti purtroppo infranti dall’operazione di salvataggio Carife. “Ho sempre lavorato – spiega – con contratti a tempo determinato. E ho cercato di risparmiare facendo sacrifici. Ovvio che i 150mila euro non erano solo risparmi miei, ma anche risparmi dei miei genitori. Sono figlia unica e loro me li hanno dati affinché potessi investirli per il mio futuro. Eppure in poco tempo tutto è svanito, cancellando anche i miei sogni. Con quei soldi, infatti, avevo intenzione di tornare a Foggia e aprire un centro estetico, rilevando un’attività che avevo già adocchiato. Tutto questo ora non è più realizzabile”.
Carla era da tempo cliente della Carife di Modena, con un conto corrente che aveva aperto assieme all’ex compagno, fino alla decisione di investire quella somma in obbligazioni: “I funzionari mi avevano dato i fogli informativi, ma mi era anche stato detto che il prestito obbligazionario era molto più sicuro rispetto alle azioni”.
Ora la 40enne sta cercando di rimarginare le ferite e risollevarsi in piedi, affidandosi al porto più sicuro del mondo, la propria famiglia: “Sono tornata a Foggia dai miei genitori per cercare un po’ di tranquillità, ne ho davvero bisogno. E devo ringraziare anche la mia amica, che oltre ad avermi salvato mi ha anche accompagnato da loro e aiutato in tanti modi”.