“Esiste l’alternativa al ‘salva-banche’ che uccide il piccolo risparmio”: questa la posizione di Vittorio Ferraresi e degli altri parlamentari pentastellati che questa mattina sono scesi in piazza davanti a Montecitorio per partecipare alla manifestazione dei risparmiatori delle quattro banche oggetto del decreto: Carife, Banca Marca, Popolare dell’Etruria e Carichieti. Il Movimento 5 Stelle propone infatti l’erogazione di un maxi-prestito pubblico agli istituti di credito per compensare i circa due miliardi di euro necessari per evitarne il tracollo, con tasso di interesse pari al 3%. E, in caso di successiva insolvenza, un ingresso dello Stato nelle compagini societarie.
I parlamentari pentastellati propongono infatti di lanciare “una dura battaglia di merito, da oggi, in commissione Bilancio alla Camera, per far passare la nostra visione. Ecco la nostra proposta: di fronte a una crisi bancaria, interviene il ministero dell’Economia che fa un prestito e un’iniezione di liquidità all’istituto. Non si tratta di soldi gratis e a perdere: il sostegno frutta all’erario e ai cittadini un interesse al 3%. Nel frattempo, però, a differenza di quanto accaduto anche nel caso Montepaschi, la banca viene commissariata dallo Stato e prende avvio la ristrutturazione”.
Una fase transitoria di cui non vengono specificate le tempistiche, ma che prevederà uno “stop a bonus ai manager e stop ai dividendi”. Poi secondo il M5S, alla scadenza del prestito, il ministero dovrà valutare “se la banca è in grado di restituirlo, se i fondamentali patrimoniali lo consentono. Se così non è, lo Stato diventa azionista della banca stessa”.
La seconda alternativa, secondo i pentastellati, sta in un intervento massiccio del Fondo Interbancario di Tutela Depositi: “La secondo proposta che faremo in commissione – spiega Ferraresi – sarà l’intervento del Fitd, che era già pronto a salvare le quattro banche e che aveva anche modificato il suo statuto per aggirare i vincoli Ue sugli aiuti di Stato. Il MoVimento 5 Stelle, in ogni caso, farà di tutto per salvare in toto i risparmi dei piccoli investitori”.