Concerto d’organo per San Giorgio e San Maurelio
Mercoledì 7 maggio alle ore 21 presso la Basilica-Santuario di San Giorgio l'organista titolare del tempio M° Luigi Locatelli
Mercoledì 7 maggio alle ore 21 presso la Basilica-Santuario di San Giorgio l'organista titolare del tempio M° Luigi Locatelli
Mentre continua la normale attività rappresentata dai corsi di musica, a Musijam si riprende ad attivare collaborazioni proficue e stimolanti con gruppi e associazioni che operano in diversi campi, giacché "quelli di Musijam" credono nel valore della persona e nell’importanza dell’operare all'interno di reti di solidarietà
Appuntamento con il pianoforte romantico per Ferrara Musica al Ridotto del Comunale, domenica 4 maggio alle ore 10.30. La matinée, frutto della collaborazione con l'Associazione Ensemble
Dopo il grande successo riscosso a dicembre, tornano in esposizione 34 copertine illustrate di The Ferrareser, che hanno raccontato Ferrara attraverso l’arte, la grafica e la narrazione visiva
Mercoledì 30 aprile si è svolta la cerimonia di premiazione XIV Concorso Artistico Nazionale – Premio Celommi 2025 delle Sezioni Scuola Secondaria di Secondo grado e Licei Artistici presso l’Aula Magna dell’Università di Teramo
Ma Boccaccio amava davvero le donne? La domanda, con il predicato da interpretare nell’accezione intellettuale, condensa il nocciolo di una tra le più note questioni legate alla tradizione letteraria italiana: se cioè il narratore del “Decameron” si possa considerare il sostenitore e trecentesco antesignano della libertà femminile o piuttosto un impenitente misogino.
L’ambivalenza è generata dai paradigmi che percorrono l’intera opera del certaldese, ben esemplificata da due novelle del “Decameron” quali “Madonna Filippa” e “Calandrino e l’elitropia”: nella prima infatti, narrata nella settima giornata, Boccaccio si mostra capace di vedere e sostenere la libertà femminile, nell’altra, narrata nell’ottava, si rivela crudelmente misogino, vena ancor più scopertamente esibita dallo scrittore toscano nella tarda opera “Il Corbaccio”.
La “vexata quaestio” su Boccaccio e le donne sarà affrontata venerdì 4 dicembre all’istituto Einaudi (dalle 10.10 alle 12.10) dalla docente Monica Farnetti che, in una conferenza aperta al pubblico nell’ambito del ciclo ApertaMente, dialogherà con gli allievi sul tema; oltre ad una lettura critica delle citate novelle, la professoressa si soffermerà sulla cornice del “Decameron” e sul ruolo tenuto al suo interno dalle sette fanciulle: esse infatti appaiono le responsabili dell’ideazione del progetto di civiltà, tutto impostato sul valore della parola, che dà fondamento al libro nel suo insieme.
Nata a Ferrara, Monica Farnetti, che con la sua città d’origine conserva un solidissimo legame affettivo e culturale, ha svolto gli studi universitari a Firenze e il dottorato a Parigi, ed è ora titolare della cattedra di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari. Ha pubblicato studi su classici italiani antichi e moderni e sulla scrittura femminile, con particolare attenzione alle autrici del Rinascimento e dell’età contemporanea.
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