Cronaca
21 Novembre 2015
Il sindaco in una intervista ha detto che il sit-in avvenne sotto le finestre della Moretti

Aldrovandi, il Coisp querela Tagliani

di Marco Zavagli | 3 min

SalattoIl Coisp ha querelato anche il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani. Ne dà notizia sul sito del sindacato di Polizia il segretario generale Franco Maccari, “ancora una volta costretto a dover difendere l’onorabilità del Sindacato Indipendente di Polizia, nuovamente attaccato in maniera vile ed inconsulta da chi non esita, dopo aver presenziato ad una conferenza stampa in cui sono stati chiariti in maniera netta e definitiva precisi dati e circostanze, ad affermare oggi il contrario con bugie ancora una volta tese a gettare discredito ed a suscitare astio, se non odio, verso di noi che, invece, abbiamo fatto e continuiamo a fare correttamente il nostro dovere”.

La conferenza cui fa riferimento Maccari è quella che si tenne due giorni dopo il famoso sit-in in piazza Savonarola, presenti l’allora questore Luigi Mauriello e Tagliani. In quell’occasione si precisò che la manifestazione non si tenne fisicamente di fronte alla finestre di Patrizia Moretti, che “si trova in un’altra ala del palazzo Municipale”.

Le “bugie” invece che sono valse al sindaco la denuncia per diffamazione aggravata derivano da dichiarazioni rilasciate a un quotidiano nazionale in un’intervista pubblicata il 26 settembre. Alla sollecitazione del giornalista che a proposito del caso Aldrovandi gli ricordava il suo intervento del 27 marzo 2013 “quando ha allontanato i dirigenti di un sindacato di polizia che erano venuti sotto al Municipio a manifestare in favore degli agenti condannati”. “Non solo sotto al Municipio – è stata la risposta di Tagliani -. Sotto le finestre dell’ufficio in cui lavora la mamma di Federico, Patrizia Moretti, che è una dipendente del Comune”.

Quanto basta a Maccari, che in passato aveva definito Tagliani “Persona in malafede e squallida” http://www.estense.com/?p=288797, per accusare il primo cittadino di Ferrara di “infangarci mentendo clamorosamente e scientemente pur di passare per paladino a difesa di non si sa bene cosa, visto che nulla c’è da difendere da noi, che abbiamo sempre e solo agito e parlato in difesa dei diritti dei Poliziotti e null’altro con piena ed assoluta legittimazione”.

Il segretario difende a due anni di distanza quel sit-in, “effettuato nell’unica piazza adatta alla manifestazione ovvero piazza Savonarola, non sotto al Comune ma vicino al Comune, e senza avere idea di dove lavorasse la Moretti”.

“Continuare ad attribuire fatti non corrispondenti al vero al Coisp – aggiunge l’avvocato Eugenio Pini, che rappresenta il Coisp -, oltre tutto con consapevolezza perché Tagliani non può non sapere che è falsa l’affermazione che quel sit-in avvenne sotto l’ufficio della Moretti, significa voler pervicacemente, ancora una volta, tratteggiare la spregevole figura di chi non nutre alcun rispetto per i defunti, nonché per i loro cari. Traspare una demonizzazione del Sindacato, infangato nonostante anni di battaglia animate da ideali sempre inclini al rispetto della dignità altrui ed all’assoluta correttezza”.

Proprio in riferimento alla rivendicazione da parte del Coisp del luogo esatto della manifestazione, si è registrata appena due settimane fa l’ordinanza di archiviazione del gip di Roma, che ha archiviato le posizioni di Ilaria Cucchi, Lucia Uva e Domenica Ferrulli.

Tutte e tre erano state querelate da Maccari anche per aver scritto sull’Huffington Post che il sit-in si era tenuto “sotto le finestre di Patrizia [Moretti]”. Per il gip quella affermazione “Non può considerarsi non rispondente a veridicità”.

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