Dovrebbe tenersi oggi il conferimento dell’incarico per l’autopsia di P.C., l’uomo di 58 anni sulla cui morte indaga la magistratura estense. Il pm Barbara Cavallo, come anticipato ieri da Estense.com, ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone. Si tratta del direttore generale di Asp Maurizio Pesci e della presidente di Camelot Anna Baldoni e del dirigente delegato per la sicurezza della cooperativa.
Per loro l’ipotesi di reato da verificare è l’omicidio colposo e la violazione di norme del testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. Nello specifico non avrebbero valutato adeguatamente i rischi correlati alla prolungata esposizione al sole del 58enne e le conseguenze derivanti, ossia quello che è stato valutato come un colpo di calore. A questo si aggiunge la mancata adeguata formazione dell’operatore in merito ai rischi della mansione e il non aver provveduto a sottoporre il tirocinante a un accertamento sanitario per valutarne l’idoneità fisica.
C.P. svolgeva un tirocinio mirato all’inserimento lavorativo gestito dal Centro servizi alla persona di Ferrara e dalla cooperativa Camelot e aveva iniziato a lavorare come operatore ecologico presso il Camelot Cafè lo scorso 6 luglio. Questo fino al 23 luglio quando, secondo la ricostruzione della procura, venne ricoverato in ospedale a Cona per il colpo di calore, dal quale deriverà il coma e successivamente la morte, avvenuta il 18 ottobre.
Ai tre nomi di Asp e Camelot si aggiunge quello di un medico del pronto soccorso. Per la dottoressa indagata l’ipotesi di reato è invece dolosa. Quella di omissione di referto: pur avendo assistito il paziente nell’ambito di un caso valutabile come lesione conseguente a un infortunio sul lavoro, non ha ottemperato all’obbligo di informare l’autorità giudiziaria.
Il sostituto procuratore Barbara Cavallo chiederà al medico legale di accertare tempi, modalità e cause del decesso. Chi eseguirà l’autopsia dovrà concentrarsi in particolare sulla possibilità che la morte sia stata causata da prolungata esposizione ai raggi solari e appurare se tale eventualità sia o meno collegata a una ipotetica violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il pm ha anche disposto il sequestro della cartella clinica e di tutta la sua documentazione relativa al ricovero conservata al Sant’Anna, oltre che il sequestro della documentazione relativa al tirocinio presso l’Asp (in qualità di datore di lavoro) e Camelot (in qualità di azienda ospitante).